Un Convegno all’insegna del “prendersi cura”, da oltre 50 anni mission di AIL, che nelle due giornate di lavoro dei giorni scorsi a Roma ha gettato un ponte per costruire un dialogo sempre più intenso tra pazienti, associazioni del Terzo settore, centri di ematologia, istituzioni, mondo della scienza e della cultura, con lo scopo di contribuire ad abbattere le disuguaglianze e progettare una medicina di comunità a misura d’uomo. A questo fine l’Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma ha organizzato il Convegno nazionale “Curare è prendersi cura. La missione di AIL per una sanità a misura d’uomo”, con i patrocini del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, della Regione Lazio, del Comune di Roma e del CONI.
Titolo non casuale quello scelto da AIL, che evoca la vita e il pensiero del grande ematologo che tutti ricordiamo con grande riconoscenza, il Professor Franco Mandelli, a lungo guida e presidente dell’Associazione. Il Convegno è stata un’importante occasione per riflettere sul crescente ruolo del Terzo settore all’interno della nostra società, su come le Associazioni non profit possano contribuire a ripensare la sanità di domani nel nostro Paese e sul riconoscimento del volontariato sanitario, che soprattutto in questa difficile situazione pandemica ha offerto quella cura di prossimità che sta modificando la narrazione della Sanità italiana, e per presentare le grandi novità scientifiche e terapeutiche in ambito ematologico.
AIL riparte con coraggiosa determinazione e rinnovata fiducia, consapevole dei profondi mutamenti sociali in atto e delle sfide che la attendono. Oltre cinquanta anni di attività in prima linea, una marcia in continua evoluzione con le sue 82 Sezioni provinciali e i suoi 15.000 volontari sempre al fianco dei pazienti ematologici e delle loro famiglie e a sostegno della ricerca scientifica. L’apertura dei lavori è stata affidata agli interventi del Professor Sergio Amadori, Presidente nazionale AIL, e di Carlo Molfetta, Vicepresidente Commissione Atleti del CONI, sede dei lavori. All’incontro è stato invitato il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali On. Andrea Orlando. Prestigiosi i relatori che si sono alternati durante il Convegno, esponenti di spicco del mondo del Terzo settore, dell’ematologia, dell’economia, della psicologia, e del mondo della scienza e della cultura.
“AIL ha risposto con coraggio e vigore all’emergenza sanitaria di questo ultimo anno e mezzo, gli sforzi compiuti dai nostri volontari ci hanno fatto capire ancor di più quanto il Terzo settore sia importante e necessario nella società attuale – ha osservato Sergio Amadori, presidente Nazionale AIL – e con esso il volontariato sanitario, testimone e interprete dei profondi mutamenti sociali ed economici in atto. Non potevamo non dare ascolto alla voce dei pazienti e dei loro caregiver, per questo abbiamo deciso di riunire le maggiori associazioni italiane, gli ematologi, i rappresentanti del mondo della cultura e le istituzioni per intensificare un dialogo che possa portare alla costruzione di una nuova sanità di comunità, più vicina a chi soffre. AIL tiene fede alla sua mission: promuovere la centralità della persona superando gli ostacoli dell’individualismo in un contesto di gratuità, solidarietà, spirito di servizio e tolleranza.”
Protagoniste assolute delle due giornate di incontro sono state le Associazioni del Terzo settore la cui esperienza sul campo è fondamentale per riflettere e contribuire a delineare le strategie per una sanità del domani, più vicina ai bisogni dei pazienti e integrata sul territorio; fulcro del dibattito della tavola rotonda che si è tenuta durante la prima giornata di lavori è stato il ruolo del volontariato sanitario e le nuove indicazioni della legge sul Terzo settore; si è portato all’attenzione un tema assai caro a medici, economisti e sociologi: la tossicità finanziaria correlata alla qualità di vita dei malati affetti da tumori e all’impatto che AIL e le altre associazioni, con le loro attività, hanno nel migliorare proprio questa criticità. E’ stato inoltre sottolineato il ruolo della prevenzione ambientale nella lotta ai tumori, favorendo incentivi ai fondi per la ricerca in fatto di tutela del territorio e benessere collettivo.
La seconda giornata si è aperta con una tavola rotonda dedicata interamente alla ricerca scientifica, che da sempre AIL sostiene instancabilmente, e alle frontiere che attendono le innovazioni terapeutiche con le nuove sfide in tempi di Covid-19. Molte le testimonianze di ematologi, ricercatori, psicologi, pazienti e rappresentanti delle 82 Sezioni provinciali distribuite su tutto il territorio nazionale. Infine, i molteplici servizi offerti da AIL: dall’accoglienza nelle Case alloggio e nei Centri ematologici alle cure domiciliari. I rappresentanti invitati da AIL si sono soffermati sulla qualità dei molteplici servizi, spesso incentivati durante la pandemia da Covid-19 grazie all’impegno di migliaia di volontari, che impattano positivamente sulla quotidianità dei pazienti e delle loro famiglie alleggerendo la solitudine, mitigando le difficoltà economiche e alleviando la sofferenza.
Il Convegno nazionale AIL è realizzato anche grazie al sostegno non condizionante di Abbvie, Astellas, CBILL, Amgen e Roche.
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