sabato, Novembre 23, 2024
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La Milano dell’Ottocento vista da Novara

Una bella Mostra dedicata alla pittura lombarda e a Milano dal Romanticismo alla Scapigliatura si aprirà il 22 ottobre (fino al 12 marzo 2023) presso il Castello Visconteo sforzesco di Novara. La curatrice Elisabetta Chiodini, insieme al comitato scientifico composto da Niccolò D’Agati, Fernando Mazzocca, Sergio Rebora, ha concepito un percorso espositivo in otto sezioni descrivendo, attraverso opere di pittori coevi, la vita della metropoli lombarda di quel tempo.

La Mostra è organizzata dal Comune di Novara, Fondazione Castello e Mets Percorsi d’arte, con il patrocinio di Regione Piemonte, commissione Europea, Provincia di Novara, Comune di Milano e con la sponsorizzazione di Banco BPM.

Anni di grandi fermenti

Dai primi anni 10 dell’Ottocento fino agli anni 80 dello stesso secolo, Milano fu protagonista di notevoli trasformazioni politiche e sociali. Dopo la caduta del Regno Napoleonico e la costituzione del Regno Lombardo Veneto, arrivò la seconda dominazione austriaca. Ma era anche il periodo delle rivolte contro gli Austriaci (ricordiamo le famose Cinque giornate) e dell’insurrezione armata che portò alle guerre di indipendenza.

Milano allora era una città viva e moderna che godeva di un periodo di prosperità e crescita economica. Erano nate industrie tessili, metallurgiche, meccaniche, chimiche. A parte i sommovimenti popolari quarantotteschi, la città continuava a crescere, diventando crocevia di genti, culture, arte. Una città sempre in movimento, frequentata da stranieri e abitata da un ceto borghese benestante, ma anche da molti poveri che vivevano in condizioni disagiate.

Imelda de’ Lambertazzi – olio su tela

Il prologo della mostra – La sensibilità romantica.

L’epoca romantica non poteva essere meglio rappresentata attraverso una storia d’amore finita in modo tragico: I Lambertazzi e i Geremei scritta da Defendente Sacchi. I protagonisti, Imelda e Bonifacio, due giovani nella Bologna dei Guelfi e Ghibellini, come Romeo e Giulietta, si amano a dispetto  delle famiglie che si odiano, e finiranno per morire. Il pittore Francesco Hayez li ritrarrà in un dipinto e la storia troverà varie declinazioni sia in pittura che in musica. Ricordiamo l’opera di Gaetano Donizetti del 1830 che non ebbe grande successo. 

Migliara – Piazza del Duomo . olio su tela

Sezione I – “Pittura urbana” nella Milano romantica

La Pittura urbana è rappresentata, tra gli altri, da opere di Giovanni Migliara (veduta di piazza Duomo), Giuseppe Elena  e Giuseppe Canella (Veduta del canale Naviglio presa sul ponte di San Marco), oltre i capolavori di Angelo Inganni. Di Canella ci interessa il suo occhio attento agli aspetti più poveri e umili della quotidianità.

Giuseppe Canella – Veduta della Corsia de’ Servi

Sezione II – I protagonisti

In questa sezione vi sono i ritratti di personaggi dell’epoca. Ad esempio, l’Alessandro Manzoni ritratto da Francesco Hayez. Altri pittori come Giuseppe Molteni, Carlo Arienti, Giovanni Carnovali, detto il Piccio, e i Fratelli Induno, si mostrano attenti sia ai personaggi più mondani che alla storia dei più umili.

Carnovali detto il Piccio Ritratto di Gina Caccia

Sezione III – Milano, da austriaca a liberata.

Le opere di questa sezione rappresentano i momenti concitati e drammatici delle Cinque giornate, raccontati dai pennelli di Carlo Bossoli, Carlo Canella e Baldassarre Verazzi.

Sezione IV – La Storia narrata dalla parte del popolo.

Ancora i fratelli Induno in primo piano, i quali entrano nella vita del popolo, gente comune che vive i drammi delle sofferenze quotidiane, come nella tela Pane e Lacrime di Domenico Induno.

Induno – Nevicata sui Navigli

Sezione V – Verso il rinnovamento del linguaggio: dal disegno al colore.

In questa sezione si assiste a un cambiamento nel tratto pittorico, più colore e più luce entrano nelle tele con l’intento di cogliere in senso moderno il “vero”. Ecco allora le opere di Eleuterio Pagliano, Giuseppe Bertini, Federico Faruffini, Filippo Carcano.

Sezione VI –“Il sistema di Filippo Carcano. La pittura scombiccherata e impiastricciata”

La tecnica di Carcano, in contrasto con i dettami accademici e poco compresa dai contemporanei,trova invece in alcuni giovani come Giuseppe Barbaglia, Vespasiano Bignami (Viale delle balie) e Mosè Bianchi validi estimatori.

Faruffini – Toletta Antica – olio su tela

Sezione VII- Verso la Scapigliatura

In questi anni di transizione verso la Scapigliatura, vi sono opere di due pittori, Tranquillo Cremona e Daniele Ranzoni, che si propongono soprattutto con ritratti, e che caratterizzeranno le novità degli anni successivi.

Sezione VIII – L’affermazione e il trionfo del linguaggio scapigliato

La Scapigliatura, cioè la critica alle regole della società borghese, incolpata soprattutto di aver tradito i valori di libertà e di uguaglianza del Risorgimento, si poneva contro la morale comune, esaltando la vita da bohéme, di cui Cremona fu protagonista: tra i suoi lavori più famosi Melodia e In ascolto. E la pittura, abbandonando definitivamente i contorni e la prospettiva, si concentra sul colore e sulla luce con opere di grande effetto ed atmosfera.

Ranzoni – Giovinetta inglese – olio su tela

Insomma, la Mostra con le sue 76 opere e i 25 artisti presenti è un importante appuntamento da non perdere per chi vuole rivivere, attraverso le opere pittoriche dei maggiori esponenti dell’epoca, la Milano ottocentesca, periodo di grande vitalità politica e sociale della città e ricco di interessanti spunti e suggestioni.

L’allestimento è a cura di METS-Percorsi d’arte www.metsarte.it

Sede: Castello Sforzesco Visconteo P.za Martiri della Libertà, 3, 28100 Novara – Orari: Martedì – domenica 10,00 – 19,00- Biglietti:  Intero € 14,00 -Ridotto € 10,00. Numerose promozioni e Convenzioni. Per informazioni: info@metsarte.it

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