Le recenti disgrazie, che hanno fatto tremare il cuore di diversi ciclisti, i quali hanno assistito a diversi incidenti o addirittura hanno subito investimenti da parte di veicoli, ci fanno profondamente riflettere.
Ci si chiede: vale sempre la pena di mettersi a pedalare, in città e non solo, considerato il timore che ci attanaglia ancor prima di “cavalcare” le due ruote ? La voglia di non inquinare potrebbe essere frustrata da una serie di elementi che mettono a dura prova i nostri nervi ?
Rimane in ogni caso la constatazione che sono numerose le persone traumatizzate anche da possibili scontri di lieve entità. C’è gente che non si azzarda a inforcare la bici se al di fuori di una pista ciclabile e continua a invocare la presenza di una città a misura ottimale di circolazione per i frequentatori delle due ruote, sia per recarsi al lavoro sia per concedersi un’ora di svago.
Diciamolo con chiarezza: una sorta di amara catena di emozioni si inserisce spesso fra noi con diversi campanelli d’allarme che spesso fanno decadere, o comunque abbassare, la passione per questo amato “trabiccolo”.
Sono molti che giungono a questi discussi compromessi: occorrerebbe pedalare sui marciapiedi ad andatura lenta e con totale rispetto dei pedoni, attraversando la strada sulle strisce, se appena possibile (ma si tratta di un caldo invito a farlo) scendendo dalla bicicletta.
Inoltre, vorremmo dare un suggerimento a coloro che circolano con il figlioletto sul sellino posteriore: munire sempre il bimbo di un caschetto, anche se per brevi tratti, prestare la massima attenzione alle strade lastricate con pavé (a volte fonte di scivolamenti) e non distogliere mai lo sguardo dalle rotaie del tram (se ci si infila, come sappiamo, sono davvero guai).
Per concludere: si calcola che l’intenzione di usare la bici in città sia ultimamente sceso del 22%, perché la paura, prima di immergerci nel traffico, ci … frena non poco, ancor prima di metter mano alle levette che riducono la nostra velocità…