Si tratta di una vera e propria arma, la cui invenzione viene rivendicata sia dalla Grecia sia dalla Cina, ove sono stati rinvenuti documenti che risalgono al 340 circa avanti Cristo. Nel medioevo acquistò in guerra un’importanza di particolare rilievo, in pratica dall’ XI secolo sino al XVI, quando decadde dal punto di vista offensivo, perché ovviamente superata dalle armi da fuoco.
Ma per molti anni la balestra rappresentò in battaglia un mezzo di notevole efficacia distruttiva. Infatti, la potenza sviluppata dai tiratori era tale da poter sfoltire i ranghi delle truppe avversarie prima dei contatti corpo a corpo. Inoltre, veniva pure usata nel corso delle battaglie navali prima di giungere all’arrembaggio.
Chi si preparava allo scontro in coperta aveva scarse possibilità di sopravvivenza, tenuto conto che la gittata delle frecce poteva raggiungere in media i trecento metri. Non dimentichiamo poi il suo impiego relativo alla caccia. Era più leggera rispetto alla balestra da guerra, tanto che la storia ci ricorda come fosse usata anche da Beatrice d’Este che prendeva di mira i cinghiali nei parchi vicini.
La balestra moderna rappresenta la naturale evoluzione della vecchia, con enorme e maggiore rendimento. A ciò si aggiunga il deciso miglioramento dei sistemi di mira, che sono essenzialmente due: il primo è relativo ad un particolare impianto concernente le tacche di mira. Il secondo riguarda l’inserimento di un cannocchiale che consente la massima precisione di tiro anche con scarsa luminosità.
E’ consentito l’uso sportivo dell’attrezzo, con la necessaria prudenza, al fine di non arrecare danni a persone o a cose. Essendo definita dalla legge “arma impropria”, non rientra tra quelle destinate alla caccia, come il fucile, l’arco, l’impiego del falco.
E a proposito di uso non sportivo, le cronache si sono recentemente occupate di una cerva ferita in un bosco, in provincia di Varese, rinvenuta con una ferita al collo, provocata da un dardo di balestra. Si sta battendo una certa pista nel tentativo di rintracciare il bracconiere oppure il misterioso soggetto che ha voluto infierire su un povero animale.