giovedì, Dicembre 19, 2024
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Jole Bovio, una archeologa grintosa che si batte pure a favore della donna

Jole Bovio, coniugata Marconi, nasce a Roma nel 1897 e, dopo il liceo, si laurea in lettere a pieni voti nel 1921. Ma la sua vera passione e’ rappresentata dall’archeologia, tanto che si specializza celermente in questa disciplina presso la Scuola Archeologica Italiana di Atene.

Durante i suoi studi in Grecia conosce e sposa presto, nel 1926, l’amore della sua vita e cioè Pirro Marconi, anche lui stimato archeologo. Purtroppo, nei primi mesi di matrimonio, il marito e’ vittima di un incidente. Jole non sa darsi pace, privata del suo adorato compagno. Più avanti, decide di trasferirsi a Palermo.

E proprio in Sicilia dara’ vita ad importanti scavi archeologici che la vedranno impegnata nelle province di Palermo e Agrigento, conscia del fatto che questa professione e’ in genere riservata al mondo maschile. Ma Jole non si scoraggia. Prosegue anzi il suo lavoro con il massimo della volontà e della determinazione.

Trova persino il tempo da dedicare ad una dura ”battaglia” per poter ottenere il voto della donna. Sostiene pure, con tutta la sua grinta, i diritti femminili non soltanto nelle professioni, ma anche nella società in generale. Si fa anche notare tra gli intellettuali siciliani, grazie anche ad una non comune preparazione culturale, alla sua passione per la musica lirica e all’amore per le arti.

Inoltre, diventa direttrice del museo archeologico di Palermo e, nel corso del secondo conflitto mondiale, riesce a proteggere dai bombardamenti moltissime opere, trasferendole in alcuni scantinati e nei sotterranei della basilica di San Martino delle Scale a Monreale.

Queste lodevoli operazioni di messa in sicurezza suscitano il plauso di molti palermitani, anche perché l’area meridionale del museo viene completamente centrata dalle bombe. Terminata la guerra, Jole Marconi dirige personalmente il restauro del museo, operazioni complesse che si protrarranno sino al 1952, anche per mancanza di fondi sufficienti.

Subito dopo la riapertura del museo, si attiva in modo particolare per esporre le diverse collezioni in altrettante, moderne vetrine, apprezzate dalle autorità locali e dai cittadini. Per concludere segnaliamo che, oltre alle trenta campagne avviate di archeologia e di studio della preistoria, Jole Marconi lascia ai posteri una settantina di ampie pubblicazioni scientifiche che la fanno conoscere in tutta Europa.

Ammalatasi nel gennaio del 1986, ci lascia per sempre, a Palermo, nell’aprile dello stesso anno.

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