La specialista del fioretto nasce a Trieste nel 1926 e inizia a tirare di scherma a soli otto anni. Per la verità, avrebbe dovuto frequentare le lezioni di ginnastica ritmica assieme alla sorella Giulietta, ma viene subito attratta da un corso di scherma a cui si era iscritto il fratello Riccardo. Se ne innamora subito, in particolare del fioretto.
Inizia a prendere lezioni, veramente entusiasta di quest’arma, e il suo talento viene subito messo in luce, tanto che, a soli quattordici anni, vince la sua prima gara ad un torneo regionale, mentre a sedici anni è in grado di disputare la finale dei campionati italiani. Il suo maestro, Carlo de Palma, è entusiasta dei meravigliosi progressi dell’allieva.
La vita d’Irene sarà tutta dedicata allo sport ? Nossignore. Si diploma giovanissima in pianoforte e, terminato il liceo, si iscrive all’università di Padova ove si laurea in chimica industriale. Ma presto decide di riabbracciare quell’arma che le ha già dato diverse soddisfazioni quando era poco più che adolescente.
Riscopre appieno la sua vecchia passione e si allena intensamente. Nel 1952, preparata e assai pimpante, si presenta alle Olimpiadi di Helsinki del 1952. Elimina tutte le avversarie finché, in finale, incontra la temibile ungherese Ilona Elek. Dopo alcuni assalti non coronati da successo, la Camber riesce a superarla con stoccate magistrali e in tal modo conquista la medaglia d’oro.
La sua carriera sportiva non si arresta qui. Nel 1953 vince il titolo mondiale, sempre di fioretto, e dopo è costretta a interrompere le competizioni perché in dolce attesa. Ma sarà di nuovo in pedana alle Olimpiadi di Roma del 1960 ove si classificherà terza nella gara a squadre.
Non finirà di sorprendere alle Olimpiadi di Tokyo (1964) ove, malgrado l’età alquanto avanzata, riesce a classificarsi quarta nel fioretto a squadre. Abbandonata l’attività agonistica in Giappone, diventa commissario tecnico per il fioretto femminile sino al 1972.
I premi conseguiti da Irene Camber quasi non si contano. Ricordiamo quello più prestigioso e cioè la ”Croce di Cavaliere della Repubblica”. Oggi, malgrado i novantasei anni compiuti, Irene è ancora in discreta forma e attende di assistere a ulteriori vittorie da parte della scherma italiana.