Prima di iniziare l’intervista al Consigliere Alessandro Giungi del Gruppo Consiliare PD è opportuno riferire chi è e il suo ruolo istituzionale in Consiglio Comunale.
Alessandro Giungi, classe 1970, milanese di nascita, avvocato, è stato membro del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Milano, è al terzo mandato consiliare iniziato nel 2013 con il sindaco Giuliano Pisapia, subentra alla Consigliera Carmela Rozza finendo il mandato a maggio 2016. Nelle Amministrative 2016 con il sindaco Giuseppe Sala, subentra alla Consigliera Paola Bocci nel 2018 finisce il mandato. In tali mandati svolge il ruolo di Vice Presidente delle Commissioni Educazione e Olimpiadi e di Presidente della Sottocommissione Carceri.
Nelle Amministrative di ottobre 2021 è rieletto a Palazzo Marino inizia così il terzo mandato consiliare. Alessandro Giungi è oggi Presidente della Commissione consiliare Olimpiadi e Paralimpiadi Milano Cortina 2026 e Vice Presidente della Sottocommissione Carceri e della Commissione Educazione e Food Policy, nel suo tempo libero svolge attività di volontariato sociale e gioca al calcio.
Fatta questa presentazione entriamo nel merito dell’intervista sul tema dello stadio di San Siro che è un problema che si trascina già da alcuni anni.
D. Presidente Giungi oggi alla carica di Presidente della Commissione consiliare Olimpiadi e Paralimpiadi Milano Cortina 2026 è un appassionato di calcio e tifoso del Milan, già negli anni precedenti ha sempre mantenuto la posizione sul mantenimento dello Stadio di San Siro?
R. Fin dal 2019 ho espresso la mia contrarietà all’ipotesi che San Siro venisse demolito e di fianco venisse costruito il nuovo stadio. Ricordo che nel 2019, a votare per il mantenimento di San Siro come Consiglieri comunali di maggioranza fummo solo io e il collega Monguzzi. Un voto ulteriore ci fu anche nel 2022, allora a votare per mantenere San Siro fummo 9 consiglieri di maggioranza, quindi con un considerevole aumento rispetto al 2019. Ci tengo a precisare che la mia contrarietà è sempre stata motivata da un aspetto di tutela ambientale, in quanto la demolizione e ricostruzione dello stadio avrebbe un impatto pari a più del 5% di emissioni di anidride carbonica dell’intera città, facendo perdere tutto ciò che è stato guadagnato, in termini di riduzione di emissioni, dal 2005 al 2020. Altro aspetto che mi ha portato a votare contro è stato quello di ritenere che San Siro potesse essere ristrutturato, nonostante alcuni pareri dicessero il contrario. In realtà, sia con il progetto Aceti Magistretti e più recentemente con quello della società Arco associati è evidente che la ristrutturazione è possibile, addirittura tenendo aperto San Siro.
D. Presidente Giungi alla luce delle ultime notizie emerse recentemente su un possibile mantenimento dello stadio con tutti i necessari interventi che necessitano cosa può riferire?
R. Posso ricordare che il Sindaco Sala ha concesso 3 mesi di tempo a Webuild, colosso delle costruzioni, per presentare un progetto che consenta di ristrutturare San Siro senza chiuderlo e perdendo pochissima capienza di spettatori. Al termine di questi 3 mesi, Milan e Inter valuteranno il progetto e prenderanno una decisione. Va aggiunto che il Sindaco ha già dato la sua disponibilità a vendere lo stadio alle società o a concedere il diritto di superficie per moltissimi anni, se decideranno di restare. E’ questa una grande apertura verso Milan e Inter.
D. Presidente Giungi cosa pensa dell’ipotesi che il Milan costruisca il suo stadio a San Donato milanese e l’Inter a Rozzano?
R. Personalmente sono del tutto contrario perché ci sarebbe un enorme consumo di suolo, con la cementificazione di aree che attualmente sono verdi e non urbanizzate. Vi è poi un tema di congestione del traffico: dove si vorrebbero costruire i 2 stadi non arrivano i mezzi pubblici così i tifosi sarebbero costretti a prendere la macchina, intasando la tangenziale e senza neppure la possibilità di parcheggiare. Del resto, mi pare che moltissimi cittadini di Rozzano e San Donato abbiano già espresso la loro totale contrarietà a ospitare gli stadi di Inter e Milan.
D. Presidente Giungi circa la Commissione consiliare Olimpiadi e Paraolimpiadi Milano Cortina 2026 che presiede molti riferiscono di ritardi su alcuni impianti, pensa che si riuscirà a procedere come da programma?
R. I ritardi in alcun modo riguardano gli impianti in costruzione a Milano, che sono perfettamente in linea con il cronoprogramma: è nei tempi la realizzazione del PalaItalia a Santa Giulia, palazzetto da 16.000 spettatori dove si terrà il programma olimpico di hockey maschile e che alla fine dei Giochi del 2026 sarà usato come impianto sportivo polifunzionale e anche per i concerti; vi è poi il Villaggio Olimpico e Paralimpico in costruzione nell’ex scalo di Porta Romana e dopo i Giochi diverrà lo studentato universitario più grande d’Italia, capace di ospitare 1700 studenti e studentesse. Presso la Fiera di Milano – Rho si stanno unendo 2 padiglioni che ospiteranno il pattinaggio di velocità e altri 2 che ospiteranno l’hockey femminile, inizialmente previsto presso l’ex Palasharp che per un problema di extracosti, non verrà rifatto. Vi è poi il Forum di Assago, già perfettamente funzionante, che ospiterà il pattinaggio artistico. Voglio anche ricordare come lo stadio di San Siro ospiterà la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi, il 6 febbraio 2026 e che se le squadre decideranno di restare e riqualificarlo sarà ovviamente ancora più bello e accogliente di quanto già lo sia oggi.
D. Presidente Giungi, sull’ipotesi di costruire il nuovo stadio sull’area dell’ex pista di allenamento del trotto La Maura dove la primavera scorsa c’è stata anche una partecipata protesta dei cittadini di cui lei era presente cosa può dire?
R. L’idea di fare lo stadio su uno degli ultimi polmoni verdi di Milano era assurda, Tra l’altro avrebbe creato gravissimi problemi di traffico e parcheggio, oltre che disagi enormi per i residenti. Eravamo più di 3000 a quella manifestazione a cui fa riferimento, per abbracciare con una lunghissima catena umana La Maura. C’erano moltissimi bambini e bambine con i loro genitori, perché i più colpiti a perdere uno spazio verde sarebbero state proprio le famiglie. Devo dire che, fin da subito, tutta la politica milanese, di maggioranza e opposizione, si è schierata contro l’ipotesi di costruire lo stadio su quest’area e ciò, assieme alla appena ricordata mobilitazione della cittadinanza, ha fatto sì che il progetto venisse abbandonato quasi subito.
D. Presidente Giungi un ultima domanda può dire se alle prossime olimpiadi invernali 2026 saranno coinvolti i Municipi e che ruolo possono svolgere?
R. I Municipi possono avere un ruolo fondamentale per quello che riguarda il far conoscere l’evento olimpico e paralimpico e per trasmettere i valori di pace e condivisione che esso porta. In tal senso le scuole sono il luogo migliore da cui partire, magari con l’aiuto di associazioni sportive e di atleti olimpici e paralimpici. Su questo è necessario che il Comune di Milano e la Fondazione Milano Cortina 2026, che è l’organismo chiamato a organizzare i Giochi, si mettano a disposizione dei Municipi, sia coinvolgendoli in iniziative, sia agevolando progetti e proposte in chiave olimpica e paralimpica che da essi provengano.
Grazie Presidente Giungi per aver rilasciato questa intervista.