mercoledì, Ottobre 8, 2025

“IL VERO PRIVILEGIO È UN SISTEMA SANITARIO CHE CURA TUTTI”: LA SOCIETÀ ITALIANA DI NEUROLOGIA RISPONDE ALL’ARTICOLO SU JAMA NEUROLOGY

La Società Italiana di Neurologia risponde a un articolo su JAMA Neurology, difendendo il Servizio Sanitario Nazionale italiano. Pur ammettendo possibili disservizi, sottolinea che il vero privilegio è vivere in un Paese dove le cure sono un diritto universale, non un privilegio legato allo status.

La Società Italiana di Neurologia (SIN) intende esprimere la propria posizione in merito all’articolo The Triage of Privilege, pubblicato su JAMA Neurology il 18 agosto scorso. L’articolo racconta l’esperienza negativa vissuta da un neurologo statunitense in un Pronto Soccorso di Venezia, dove, a seguito di un trauma cranico — fortunatamente senza gravi conseguenze — avrebbe atteso a lungo senza ricevere adeguata assistenza, sostenendo di aver ottenuto attenzione, solo dopo aver dichiarato di essere un medico.

«Il nostro Servizio Sanitario Nazionale non è perfetto — afferma il Professor Alessandro PadovaniPresidente della Società Italiana di Neurologia — ma è pubblico, universale e accessibile, fondato su principi di equità e solidarietà, che non tutti i sistemi sanitari nel mondo sono in grado di garantire. Ogni giorno, questo sistema si prende cura di milioni di cittadini e di decine di milioni di turisti che visitano il nostro Paese, anche in città complesse come Venezia. E lo fa con professionalità e spirito di servizio».

«È possibile — prosegue Padovani — che si verifichino disservizi, come in ogni sistema sanitario. Tuttavia, non possiamo accettare che un singolo episodio, seppur spiacevole, venga trasformato in una generalizzazione che delegittima l’intero sistema. Ancor meno possiamo tollerare l’idea che sia necessario ‘dichiararsi medico’ per ottenere assistenza. Il vero privilegio non è dire ‘sono un medico’, ma vivere in un Paese dove l’accesso alle cure è garantito a tutti, come diritto universale».

«Siamo consapevoli delle criticità esistenti — conclude Padovani — ma è nostro dovere difendere e rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale, affinché possa continuare a garantire cure e assistenza a chiunque ne abbia bisogno, senza distinzione di status o provenienza».

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