domenica, Novembre 17, 2024
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Il travel blogger che salva le bellezze del mondo

Luca Oliveri è un noto travel blogger con oltre 115.000 follower e imprenditore nel campo della bellezza. Ha la passione per i viaggi e la fotografia naturalistica

…Cura un blog e condivide sui social i luoghi visitati, gli incontri e le esperienze vissute. Debutterà a breve nel mondo della narrativa con il suo primo romanzo edito da Do It Human (codice Isbn 9788899628420) per raccontare le sensazioni che nascono dalle passioni. Le sue foto sono vere e proprie opere d’arte che hanno attirato l’attenzione di quotidiani, testate lifestyle, di viaggi e di brand multinazionali.

“Quando ci imbattiamo in una fotografia che ritrae un paesaggio mozzafiato” – afferma Luca Oliveri -“tutto sembra perfetto, nessuna sbavatura, i contorni sono nitidi, la luce quasi cinematografica. Ma per imprigionare nella bidimensionalità quel frammento di realtà serve molto tempo, una gran fatica e studio meticoloso dei dettagli. Un singolo scatto può significare dover ripetere più volte una scalata in montagna con tutta l’attrezzatura. Per una singola foto diventa necessario tornare nello stesso luogo per diversi giorni consecutivi. Ma nelle foto che porto a casa è custodita anche tutta questa fatica, che è parte essenziale di ogni singola esperienza”.

Una fatica ampiamente ricambiata dai risultati ottenuti. Con l’uscita del romanzo e la notorietà raggiunta, l’obiettivo prioritario di Luca Oliveri è assolutamente nobile: raccogliere fondi sufficienti per salvare dalla distruzione l’antica scala Haiku di 3.922 gradini, un percorso vietato al pubblico (ma non per lui!), che si trova nell’isola di Oahu, nel cuore delle Hawaii.

Ecco il pensiero di Luca Oliveri 

LA RAINBOW MOUNTAIN DESERTA

LA PIÙ FAMOSA MONTAGNA COLORATA DEL MONDO È ORA DESERTA. NON PIÙ FOLLE DI TURISTI O VENDITORI AMBULANTI MA IL SOLO EPICO, SPETTACOLARE PAESAGGIO ANDINO E QUESTA VETTA CHE ASSOMIGLIA AD UN ARCOBALENO

LA RAINBOW MOUNTAIN TRA QUISPICANCHI E CANCHIS

Contrasti tra le popolazioni locali sul diritto di accesso ai sentieri che conducono alla famosa Rainbow Mountain in Perù, tra la provincia di Quispicanchi e Canchis, hanno reso la montagna stranamente deserta.

IL MONTE VINICUNCA

Il monte Vinicunca, o più comunemente Rainbow Mountain, è la più famosa montagna colorata del mondo tanto da essere stata, negli ultimi anni, letteralmente presa d’assalto dai turisti.

Situata tra le Ande peruviane, alla vertiginosa altezza di più di 5000 metri sul livello del mare, è tra le attrazioni più famose del Perù, seconda solo a Machu Picchu.

COME UN ARCOBALENO DI COLORI

L’aspetto simile ad un arcobaleno è dovuto al sedimento di vari minerali che sotto i raggi del sole colorano il terreno in strisce d’oro, di lavanda, turchesi e di varie altre sfumature.

Ecco come si presentava il sentiero di accesso alla Rainbow Mountain fino a poco tempo fa

LA RECENTE SCOPERTA DELLA RAINBOW MOUNTAIN

Benché la sua esistenza fosse da sempre conosciuta ai locali che la considerano sacra, è solo recentemente che è stata scoperta e resa nota al mondo poiché, a causa dello scioglimento della neve sulla sua cima, si è rivelata in tutti i suoi colori ed inserita, così, dal National Geographic tra “i 100 luoghi da visitare almeno una volta nella vita”.

Così, i turisti che ogni giorno visitavano la Rainbow Mountain divennero quasi un migliaio.

E se lo scenario era epico per la bellezza e particolarità del luogo, allo stesso modo la quantità di turisti, di venditori locali che con Alpaca ammaestrati, bancarelle piene zeppe di ponchi e ogni tipo di souvenir, l’avevano trasformata in un colorato bazar a cielo aperto.

LE FAIDE TRA LE COMUNITÀ LOCALI HANNO CHIUSO L’ACCESSO AL MONTE ARCOBALENO

In qualche modo la natura però fa il suo corso e da qualche settimana, a causa di una faida sul diritto di accesso alla cima tra le due comunità locali che abitano la zona, il sentiero che conduce alla vetta è stato chiuso dal governatore locale, almeno finché le due comunità non risolveranno i dissidi. E la Rainbow Mountain è tornata ad essere un solitario, bellissimo, spettacolo naturale senza più folle di turisti o venditori ambulanti.

È oggi possibile visitarla solo arrivando da un faticoso ed estremo trekking di più giorni che impegna lo spirito e mette a dura prova il corpo per le condizioni estreme a cui si è sottoposti ma il premio che si vince alla fine del percorso di circa 40km, dopo aver sfidato le rigide temperature notturne in tenda, è il poter godere di tanto spettacolo da soli. E la pace e il senso di contemplazione che si vive lassù fanno capire il perché i locali da secoli considerino quella cima, la montagna Vinicunca, sacra.

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