venerdì, Novembre 22, 2024
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Il restaurato “Grand Hotel et de Milan”

E’ interessante dare uno sguardo a questo edificio, localizzato tra le vie Manzoni e Croce Rossa, con il suo caratteristico stile neogotico, progettato dall’architetto Andrea Pizzala (1798-1862), già conosciuto nella nostra città per aver realizzato la galleria De Cristoforis.

La sua apertura risale al 1863 e venne frequentato sin dagli inizi da uomini d’affari e da diplomatici ed è stato l’unico grande albergo milanese, verso la fine dell’Ottocento, in grado di mettere a disposizione dei propri clienti sevizi telegrafici e telefonici. L’atrio d’ingresso fu ampliato tra il 1900 e il 1901, in quanto necessitava di un più ampio respiro per poter accogliere una clientela sempre più numerosa e di prestigio. Ristrutturato integralmente nel 1931, venne purtroppo bombardato nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, tanto che il quarto piano andò completamente distrutto.

Terminata la guerra, l’architetto Giovanni Muzio (1893-1982) si accollò l’onore di restaurare completamente lo stabile. Ma ulteriori “ritocchi” si resero necessari nel 2019/2020 per poter riaccomodare tutti i terrazzini, restaurare le facciate e rinnovare gli impianti relativi all’illuminazione. Per non parlare dei capitelli, dei decori e dei fregi in generale, rimessi completamente a nuovo.

Si è insomma alla vigilia della riapertura dopo alcuni mesi di stop e con l’occasione desideriamo ricordare gli ospiti di spicco che conferirono, e in parte conferiscono ancora, un deciso lustro al suo graditissimo potere accogliente. Si tratta di clienti internazionali, americani noti e artisti assai conosciuti.

Primo fra tutti va citato il compositore Giuseppe Verdi, il quale aveva occupato l’appartamento 105 al primo piano, dal 1872 al 27 gennaio 1901, giorno in cui si spense.

Il tenore Enrico Caruso era stato ospite nella suite 306 per poi esibirsi al teatro alla Scala sotto la direzione di Arturo Toscanini.

Dom Pedro II, imperatore del Brasile, aveva chiesto nel 1894 di poter alloggiare nella suite 123. Qui si conservano alcune immagini del personaggio nonché una statua che simboleggia la sconfitta della schiavitù.

Maria Callas, assieme al suo primo marito Giovanni Battista Meneghini, prendeva in affitto la suite 114 tutte le volte che sostava a Milano tra il 1950 e il 1952. Ma ritorno’ qui anche nel 1953 per incontrare il regista Luchino Visconti.

Tra gli artisti cinematografici, furono assidui ospiti Vittorio De Sica e Richard Burton, senza dimenticare Omar Sharif e il famoso ballerino Nureyev. Ovviamente ci siamo limitati, per non annoiare i lettori, ai casi più illustri.

Concludiamo con le spese più care che sosterremmo qualora desiderassimo prendere in affitto qualcosa di speciale. Le suite di Maria Callas e di Enrico Caruso costano 1300 euro per notte, mentre l’appartamento di Giuseppe Verdi si aggira sui 3000 euro, sempre per ogni notte. Per poveri impiegati e operai…resterà soltanto un sogno.

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