di Carlo Radollovich
Tra le curiosità esposte presso il Museo Civico di Storia Naturale (corso Venezia 55), segnaliamo caratteristiche scatole in legno che, apparentemente, ricordano la forma di un libro.
Si tratta dei cosiddetti “Libretti di Monza”, provenienti dalla Villa Reale situata nel capoluogo brianzolo, che rappresentano una collezione storica di vero interesse. In origine tali libretti, che si possono aprire come se fossero veri libri, erano in numero assai consistente e non si conosce chi li avesse realizzati.
Si ritiene in ogni caso che possano essere stati commissionati dall’arciduca Ranieri II d’Austria (1783-1853), viceré del Lombardo Veneto e appassionato di botanica fin dalla giovane età. Ma che cosa contengono in realtà tali libri? Vi si trovano reperti botanici di diverse specie di arbusti e di alberi, a dimostrazione di quanto l’arciduca fosse legato a questa disciplina nonché agli studi effettuati sulle forme di vita del mondo vegetale.
Tali reperti sono costituiti da foglie, frutti essiccati, semi, piccolissimi ramoscelli, ceneri, trucioli e addirittura cubettini di legno carbonizzato.
In sostanza: anziché conservare il materiale vegetale essiccato sui fogli di un normale erbario, l’autore realizzava una scatoletta-libro facendo uso del legno proveniente dalla specie arborea da catalogare.
Segnaliamo infine che, in una piccola cavità dei libri, è stato accuratamente ripiegato un foglio nel quale viene descritto, in lingua francese, l’intero contenuto delle scatole.