di Carlo Radollovich
La nostra Milano , sempre più elegante e a’ la page in tema di nuove costruzioni, raggiungeva in questi ultimi anni traguardi di vera modernità grazie all’armoniosa bellezza dei suoi grattacieli, tra i quali spiccano le “torri” CityLife e gli alti edifici artisticamente molto slanciati in zona Porta Nuova.
Esiste tuttavia una serie di vecchie case che, proprio a Porta Nuova, appaiono quasi soffocate dall’imponenza dei grattacieli che le circondano. Le strade interessate sono le vie Bellani, Paoli, per non parlare delle arterie Sassetti e Pirelli, che nel 2022 saranno accerchiate da alti fabbricati che sorgeranno vicini al grattacielo che ospita attualmente gli uffici della Regione. Non si tratta soltanto di amari paragoni con le recentissime costruzioni, ma soprattutto di luminosità e di vedute panoramiche che sono venute a mancare ai vecchi stabili.
Infatti, mentre in precedenza si poteva addirittura ammirare il monte Rosa dalle vecchie finestre e godere di quella visibilità che sembrava, con un po’ di fantasia, alleggerire l’aggressione dello smog, ora tutto è precipitato in una strana atmosfera oscurata da picchi di cemento mescolato a vetro. Risultato: gli anziani inquilini sono costretti ad accendere la luce nei loro appartamenti durante il giorno.
Spiace annotare che la modernità, in tutto il suo splendore edile che spesso ci incanta, abbia ricoperto con un velo di sconforto le abitudini di certi vecchi abitanti di quartiere che non possono più godere della piacevole confortevolezza di un tempo.