domenica, Novembre 17, 2024
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Giosetta Fioroni, pittrice e scultrice romana

Nasce nella capitale nel 1932 da Mario, scultore, e da Anna, affermata marionettista. Giosetta studia presso l’Accademia delle Belle Arti e, sin da ragazza, nelle sue prime opere, ama identificarsi con la propria trasformabilita’ femminile.

Negli anni Sessanta crea gli “Argenti”, ossia ampie tele realizzate con vernice alluminio, su cui vengono raffigurate figure varie e paesaggi. Le sue prime personali sono del 1961 e del 1964 presso la Galleria Tartaruga di Roma. Ma in questi anni si affeziona molto a Parigi, in cui soggiorna per diversi periodi.

Da notare tuttavia anche le sue prime esperienze fotografiche, mentre negli anni Settanta inizia un ciclo di opere dedicate alle fiabe e al mondo fantastico. Inizia a viaggiare e la troviamo a Berlino, di nuovo a Parigi e poi a Roma. Ma ecco una sorpresa. Nella Bottega Gatti di Faenza prendono il via le sue sculture in ceramica e le sue opere si divideranno in cicli: infatti, prendono corpo le Sedie, i Piatti e le Formelle.

Non dimentica nel frattempo di essere donna e si unisce al giornalista Goffredo Parise, di cui diventerà la compagna. Frequenta amici importanti come Ceronetti, Arbasino e La Capria. Proprio quest’ultimo le suggerirà di cogliere le vibrazioni segrete che le parole poetiche sanno trasmettere per poi trasformarle, in una sorta di metamorfosi, nella gioia artistica creatrice.

E la pittura di Giosetta viene spesso considerata come una rappresentazione dinamica dell’immaginazione, con segni che denotano uno stile del tutto particolare, davvero errabondo. Lei continua a mescolare e a rinnovare il tutto con grande ricchezza di sentimento, raffigurando il mondo con una serie infinita di immagini, mai ristagnanti, ma sempre pronte a spiccare il volo, guardate a vista dal Tempo che non si arresta.

Da ultimo ricorderemo “La Beltà”, una mostra con cui Roma intende elogiare Giosetta Fioroni, felicitandosi contemporaneamente con lei per i suoi settanta anni. Le opere dell’artista evidenziano la sua duplice “personalità”: quella appartenente alla donna adulta che accompagna, passo dopo passo, la turbolenta Giosetta bambina.

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