di Carlo Radollovich
Il paesino si chiama Monteviasco (dodici abitanti in tutto, provvisti però di un defibrillatore) ed è raggiungibile soltanto grazie ad una funicolare che si è purtroppo guastata in questi giorni. Per la verità esiste anche una mulattiera, ma è decisamente impervia: comporta la “scalata” di oltre millequattrocento gradini.
Si teme, di fatto, un isolamento che dovrebbe terminare soltanto alla fine di aprile, creando un forte disagio per chi abita ai confini del mondo…
Una leggenda racconta che il piccolo borgo venne fondato da alcuni disertori dell’esercito spagnolo ai primi del Seicento. I militari avrebbero costituito un primo nucleo familiare sposando alcune donne residenti in Val Veddasca, disposte a condividere una vita di stenti. Solo le generazioni successive furono in grado di organizzarsi alquanto bene coltivando un po’ di terra e allevando del bestiame.
La vita attuale a Monteviasco risente comunque delle fatiche di un tempo e le lancette dell’orologio, ora che la funicolare è guasta, vanno a ritroso di alcuni secoli. Gli alimenti (pasta, carne, frutta e verdura, con esclusione del pane e di una deliziosa formaggella caprina) vengono portati a destinazione tramite apposite gerle dalla vicina località di Dumenza e ogni visita viene salutata con infinita gratitudine.
Si attende che il guasto, ossia la sostituzione del cavo portante della funicolare, possa essere riparato entro i tempi previsti. In caso contrario, dovranno essere evacuate le persone più anziane e debilitate con mezzi di fortuna (si dispone fortunatamente di un paio di barelle).
Gli abitanti di Curiglia e Monteviasco, in totale duecento persone circa, confidano in ogni caso che per luglio possa essere effettuata senza intoppi la processione alla Madonna della Serta (vedi foto), un santuario in loco che risale a trecento anni fa e che il cardinale Schuster, nel 1945, aveva scelto come sede per il Giubileo Mariano, al fine di rendere grazie alla Vergine per gli scampati pericoli relativi alla seconda guerra mondiale.
Ora, si spera soltanto di non affaticare oltre misura gli abitanti di Monteviasco ridando loro, puntualmente, la perfetta funzionalità della funicolare.