lunedì, Novembre 18, 2024
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FRANCO ZAZZERI: TRASLAZIONI/SORGENTI

Franco Zazzeri è stato uno dei Maestri più importanti della Permanente. E’ socio del sodalizio da 60 anni e da qui ha avuto inizio la sua prestigiosa esperienza artistica. E Milano, dopo il suo trasferimento dalla Toscana, nel 1960, è la città che, insieme a varie istituzioni bancarie, ospita numerose sue opere monumentali, come “Concetto geologico” ora, dopo diverse traversie, in piazza Duca d’Aosta.

Una mostra per un artista che ha nel suo curriculum esperienze monumentali può sembrare riduttiva, ma al contrario, permette forse di arrivare ancora meglio al cuore della sua sorgente creativa. L’allestimento, per altro molto ben realizzato, in una sala della Permanente, ci consente questa piacevole riscoperta e facilita una interpretazione più unitaria e coerente del suo linguaggio che nasce dai suoi luoghi d’origine, la zona dell’Aretino.

Protagonista infatti è la terra, Gea come è forse meglio chiamarla, che da simulacro totemico, come diceva il critico Riccardo Barletta (non nel senso di primitivismo ma nel senso di primigenia spiritualità), diventa fattrice e nutrice di immagini in divenire, secrezioni, incrostazioni di tempo, che si fa solido, duro, aspro, e sedimentazioni di volontà umane protese verso un infinito e pronte a liberarsi della loro scorza esteriore per mostrare un’anima calda e brillante. 

Il viaggio che Franco Zazzeri propone a chi visita la sua mostra è una ricerca, come si diceva, che parte dalla terra, nella sua informale multiformità, nella quale affonda le sue radici, e alla terra ritorna per rigenerarsi, attraverso  sassi, forme magmatiche che si schiudono lasciando apparire sfere di bronzo, uova primordiali, rilucenti, come idee che sfidano la realtà nella loro perfezione quasi assoluta.

Oppure tronchi che si segmentano, strati su strati, come segnali inascoltati del tempo che scorre o fiori, steli che aspirano all’infinito e che si schiudono, e anch’essi hanno la forza di rigenerarsi per lasciare intravvedere al loro interno forme perfette, monoliti, parallelepipedi bronzei luminosi, che si librano verso il cielo, a sfidare lo spazio, l’universo.

Il titolo della mostra “Traslazioni/Sorgenti”, evocativo quanto basta, individua in particolare due temi che hanno caratterizzato il lavoro di Zazzeri negli anni 90. La ricerca dell’artista si sposta sempre più verso l’alto, senza dimenticare la terra, origine di tutto. Bastino i titoli che dà alle sue opere: “Essenza della vita”, “Origine della vita”, “Albori della vita”, “Embrioni”, “Germogli”.

I suoi steli, dritti e perentori, quasi obelischi, con i  fiori somiglianti a vomeri rivolti verso il cielo, sembrano voler arrivare a comprendere il senso più profondo della vita, “arare”, quasi, lo spazio che ci separa dal cielo, in modo che sia possibile poi seminarlo, fecondarlo con la forza immaginativa dell’uomo.

Una bella mostra a cura di Luca Pietro Nicoletti – a ingresso gratuito – che sarà visitabile fino al 9 gennaio 2022 presso il Museo della Permanente in via Turati 34, con i seguenti orari: lun.-ven.: 10,00-13,00/14,30-18,30; sab.-dom.:11.00-13,00/14,30-18,30.

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