domenica, Novembre 17, 2024
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Fotografia Open, l’arte dove meno te l’aspetti

Domenico Antonelli

Si scrive FO si legge arte.

FO (acronimo di Fotografia Open) è un nuovo polo culturale itinerante e la fotografia d’autore finisce in mostre open air, allestite dove meno te l’aspetti, persino sulle recinzioni dei cantieri. Un nuovo modo di raccontare e di utilizzare gli spazi, uno strumento di rigenerazione urbana e culturale.

La prima tappa di questa nuova avventura artistica ha sede a Milano, più precisamente nel quartiere Rogoredo/Santa Giulia, con Human Nature di Lucas Foglia. La mostra è stata allestita sulle recinzioni del cantiere Spark Two, nel nuovo business district in corso di realizzazione nella zona sud di Milano.

Perché i cantieri devono essere per forza brutti? Più o meno con questa domanda Fotografia Open – progetto nato da un’idea di Camilla Invernizzi – ArtsFor in partnership con Lendlease, con il patrocinio del Comune di Milano, e la collaborazione di Fondazione Forma – si pone l’obiettivo di riqualificare le aree cittadine interessate da grandi ristrutturazioni urbane. FO si inserisce in un contesto territoriale in trasformazione e parte dalle architetture dei cantieri per trasformarle nei muri di un museo a cielo aperto.

La prima tappa di Fotografia Open è a Milano. Una scelta non a caso, visto che il capoluogo lombardo si contraddistingue come una città che si trasforma e si rinnova. Human Nature è la mostra dedicata al progetto del fotografo americano Lucas Foglia. Oltre 40 fotografie, disposte in un’installazione complessiva di quasi 200 metri, sorprendono il cittadino con un racconto che riveste l’isolato occupato dal cantiere e presenta l’uomo che in diversi contesti e in vari modi cerca la natura, la studia e se ne prende cura. 

Allestite sulle recinzioni che delimitano il cantiere di Spark Two di Rogoredo/Santa Giulia, le foto di Lucas Foglia sono un omaggio al mondo della natura, e un’indagine sull’interazione (spesso conflittuale) tra uomo e paesaggio, tra ambiente e tecnologia. 

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