giovedì, Aprile 25, 2024
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LA FOTOGRAFIA A MILANO NELL’OTTOCENTO

di Carlo Radollovich

La “Gazzetta di Milano”, nota anche come la “Gazzetta privilegiata di Milano”, fu un quotidiano stampato nella nostra città che ebbe vita tra il 1816 e il 1875. Quando nacque era un giornale filoaustriaco, completamente allineato con le visioni politiche di Vienna. Ma anche gli avversari più noti dell’Austria, quel 15 gennaio 1839, acquistarono una copia della Gazzetta perché venne pubblicata una notizia straordinaria: un francese, un certo Louis Daguerre, aveva scoperto la fotografia.

E’ vero che, tredici anni prima, Joseph Nicéphore Niépce (1765 – 1833), pure lui francese, scattò la “Veduta di Saint Loup de Varennes”, considerata a tutti gli effetti la prima foto della storia, ma soltanto in quella data del 15 gennaio ci si rese conto come questa invenzione avrebbe rivoluzionato completamente il mondo.

E mentre Daguerre meravigliava Parigi con i suoi dagherrotipi, a Milano Gaetano Lumazzi pubblicava nel 1839 una sorta di manuale nel quale descriveva un certo metodo per raffigurare le immagini su carta. Fu però Alessandro Duroni (1807 – 1870) ad esporre nel suo negozio di Milano il primo apparecchio per poter eseguire i primi dagherrotipi italiani. Egli, grazie a questo congegno, scattò le prime “foto” del Duomo di Milano (sempre nel 1839) e successivamente quelle che ritraevano l’Arco della Pace, inaugurato l’anno precedente alla presenza dell’imperatore austriaco Ferdinando I.

Duroni attirava nel suo negozio sempre più gente interessata alla dagherrotipia e nel 1849 poté avvalersi ufficialmente della qualifica di dagherrotipista e pure di fotografo, tanto che nello stesso anno fu in grado di trasferirsi nel centralissimo corso Francesco, via che dopo l’unità d’Italia venne battezzata “corso Vittorio Emanuele II”.

A Milano spuntavano un po’ ovunque diversi negozi fotografici e col tempo questa interessante “sfilata” d’immagini fece registrare costi più bassi rispetto al passato in fase di messa a punto e di utilizzo dei materiali necessari. E poi un altro vantaggio: la raffigurazione su carta appresentava un’ottima fedeltà di presentazione rispetto al soggetto ripreso.

Nel 1865, Alessandro Duroni, che nel frattempo si era dedicato alla realizzazione di macchine fotografiche, cedette il negozio a Icilio Calzolari (1833 – 1906), ottimo fotografo, il quale partecipò all’Esposizione di Parigi del 1867 con alcuni suoi stupendi ingrandimenti fotografici.

Diversi industriali si dedicarono al mondo delle foto e Milano si distinse, tra l’altro, per aver dato il via alle macchine fotografiche prodotte dalla Lamperti & Garbagnati, fondata nel 1883 con sede in via Omenoni, specialista nel creare particolari attrezzature destinate essenzialmente agli studi fotografici.

L’era pionieristica della fotografia si concluse nel 1889 quando la neonata Kodak, fondata nel 1888 a Rochester, N.Y., incantò professionisti e foto-amatori con lo slogan che a suo tempo spopolò: “Voi premete il pulsante, noi facciamo il resto”.

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