venerdì, Aprile 19, 2024
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E’ mancato Giovanni Marzona, il Partigiano “Alfa” 

All’alba del 9 gennaio 2023 è venuto a mancare il Partigiano Giovanni Marzona, nome di battaglia Alfa, uno degli ultimi partigiani viventi del milanese. Aveva combattuto contro i nazisti e i cosacchi a soli quindici anni nelle montagne del Friuli, tra i partigiani della Carnia, e durante gli incontri a cui partecipava riferiva che un suo comandante gli aveva dato l’ordine e una pistola dicendogli: “Se ti catturano, ucciditi”, ma per fortuna non fu necessario.

Ho saputo della sua morte dai messaggi di amici e dalla mail della Sezione ANPI Codè Montagnani-Marelli che riportava: “Questa mattina alle 4.20, Giovanni Marzona, il partigiano Alfa, ci ha lasciato “Un grande uomo e una magnifica persona”.

Riquadro da giovane del Partigiano G. Marzona

Ho avuto il piacere di conoscere Giovanni Marzona in tante occasioni, in particolare nelle ricorrenze della Festa della Liberazione, la commemorazione dei Martiri della Resistenza dell’ex Tiro a Segno nazionale di Piazzale Accursio e altri momenti; a lui mi legavano anche alcuni miei ricordi di gioventù nella sua terra natia del Friuli.

Senz’altro molti conoscono già la storia e l’impegno di Giovanni Marzona, ma in breve la riferirò. 

Commemorazione dei Caduti del Poligono, ‎30 ‎dicembre ‎2017

Giovanni Marzona, classe 1928, friulano d’origine, nato a Invillino di Villa Santina di Udine, da giovanissimo entrò a far parte dei partigiani della Carnia nella Brigata Osoppo-Friuli col nome di battaglia Alfa e iniziò da staffetta il suo ruolo nel combattere i fascisti, i nazisti e i cosacchi.

Il Partigiano Alfa, in un incontro, riferì che allora i tedeschi avevano fatto occupare la Carnia e buona parte del Friuli dai cosacchi poiché, essendo loro alleati, gli avrebbero affidato quel territorio a seguito della vittoria. Per fortuna la storia della Resistenza il tutto andò diversamente.

Il Partigiano G. Marzona consegna i foulard dell’ANPI ai bambini 6 giugno 2021

In una mia precedente intervista a Giovanni Marzona, alla domanda del perché era andato a solo 15 anni a fare il partigiano rispose: <<Io non ho fatto subito il partigiano, andavo ad aiutare le persone che combattevano sulle montagne, noi ragazzi allora eravamo obbligati tutti a far parte ai cosiddetti “Figli della lupa, i Moschettieri o gli Avanguardisti”, cresciuti saremmo diventati soldati e mandati in guerra, una guerra che non volevamo, questo non andava bene e l’inizio di questa particolare avventura fu casuale in quanto un giorno una signora del paese che mi conosceva mi disse: “Giovanni, su in quel bosco in montagna c’è mio marito con un gruppo di alpini che stanno nascondendosi, se li scoprono li manderanno in Germania o li arruoleranno fra i soldati della Repubblica Sociale, loro non vogliono andare. Giovanni, tu, che sei un ragazzo, sveglio e conosci bene la montagna, vai a vedere come stanno, portagli anche un poco di vestiti, adesso lì hanno solo vestiti militari, indossando i vestiti da civili potrebbero venire giù in paese>>

G. Marzona davanti al murales dei caduti del Poligono, Centro Civico Accursio, 6 giugno 2021

Conosciamo tutti quanto è stato quel tragico e particolare momento storico italiano del periodo della lotta Partigiana con la fine della guerra e della riconquistata Liberazione dal nazi-fascismo.

La vita di Giovanni Marzona, dopo una serie di vicende, è proseguita a Milano nel territorio di Quarto Oggiaro. Qui iniziò il suo nuovo percorso di vita familiare e sociale ben integrato nel suo territorio e per molti anni ha portato la sua testimonianza quale Partigiano “Alfa” nelle scuole e negli ambienti soci culturali dove era invitato.

Il partigiano Alfa comm. Martiri del poligono, 31 dic. 2021

Anche recentemente, alla soglia dei 95 anni, era sempre molto disponibile in particolar modo agli incontri con i ragazzi delle diverse scuole, di ogni ordine e grado, a portare la sua viva testimonianza. Voleva non solo raccontare le vicende vissute durante la Resistenza ma in particolar modo riferire loro, quali protagonisti del nostro futuro, i valori della Resistenza poiché con la Resistenza si sono create le basi per arrivare alla Costituzione Italiana e ai valori della Democrazia, Giustizia e Libertà che noi ancora oggi abbiamo e dobbiamo custodire. E’ importante comunicare ai giovani tali fondamentali valori affinché possano non solo crescere con essi, ma anche farli continuare a crescere di più soprattutto in questo nostro particolare e travagliato momento dove è in corso un conflitto ormai da quasi un anno in Ucraina, senza dimenticare anche gli altri conflitti nelle altre parti del mondo. 

Su questi valori si basavano sempre i ragionamenti e le riflessioni del Partigiano Giovanni Marzona che li sosteneva sempre e non si stancava di ripeterli nei suoi incontri e dibattiti cui partecipava.

Piazza Prealpi intervento di G. Marzona presentazione Panchina dei diritti, 7 febr. 2022.

Mi piace ricordare l’amico Giovani con alcuni degli ultimi incontri a cui ha partecipato come quello della presentazione e inaugurazione della panchina dei Diritti il 7 febbraio dell’anno scorso in Piazza Prealpi, alla posa della Panchina gialla dedicata a Giulio Regeni e Patrick Zaki e anche lì diede la sua testimonianza. Inoltre desidero riferire di una delle mie ultime iniziative organizzate presso la sede della Fondazione Carlo Perini il 20 marzo 2022: lì presentai il filmato documentario “Milano dimenticata” e tra i protagonisti e testimoni intervistati nel documentario c’era anche il Partigiano Giovanni Marzona che non mancò di essere presente e partecipe alla presentazione. Quell’occasione è stata l’ultima volta che ho dialogato e incontrato l’amico Giovanni. 

Termino questo mio ricordo del Partigiano Giovanni Marzona, che come me era un milanese d’adozione e amava Milano così come amava la sua terra d’origine, poiché a Milano aveva costruito la sua vita e la sua famiglia e mi riferiva che ogni anno, in particolare nel periodo estivo, lui non mancava di andare nella sua terra della gioventù in Friuli che aveva sempre nel cuore. Terra che ci legava poiché io lì avevo svolto il mio servizio militare e lì avevo scoperto che mio nonno Francesco Barbalinardo era lì caduto durante la Prima Guerra Mondiale e la sua salma fu traslata e dopo tumulata presso il Sacrario Militare di Redipuglia. 

G. Marzona alla Present. docum. Milano Dimenticata, 20 marzo 2022.

Ho desiderato finire questa mia riflessione così poiché anch’io come Giovanni sono un milanese d’adozione che ama Milano e ho nel cuore Pisticci mio paese d’origine e adesso sono temporaneamente in vacanza e non ho potuto essere presente ai funerali che si sono svolti a Novate Milanese presso la chiesa San Gervaso e Protaso in piazza della Chiesa martedì 10 gennaio scorso a cui è seguito un momento laico svoltosi presso il cortile di Villa Scheibler a Quarto Oggiaro per un ultimo saluto al feretro di Giovanni per essere dopo trasportato presso il Cimitero di Lambrate.

Con questa riflessione ho voluto dare a distanza il mio saluto a Giovanni il Partigiano Alfa.

Il feretro del partigiano Giovanni Marzona

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