di Carlo Radollovich
Vico Magistretti, intelligente designer, ma anche famoso architetto e valido urbanista (nato a Milano nel 1920 e qui scomparso nel 2006), ha ottenuto nel corso della sua vita numerosi riconoscimenti. Ne citiamo solo alcuni: quello dell’Accademia San Luca, del londinese Royal College of Art, della Domus Academy.
Una sua specifica frase funge assai bene da Leitmotiv per introdurci nel Museo-Fondazione, a lui dedicato, situato in via Conservatorio 20. Eccola: “A me piace il “concept design”, quello che è talmente chiaro che puoi anche non disegnarlo. Molti dei miei progetti li ho infatti trasmessi al telefono”.
Nello stesso luogo, tra il 1946 e il 2006, era stato sistemato il suo studio.
Proprio qui la sua vulcanica mente partorì una vasta serie di idee riguardanti edifici, stabilimenti, case originalissime come la Torre del Parco (singolare stabile alto 80 metri, osservabile in via Revere ed eretto tra il 1953 e il 1956), ma anche oggetti e mobili diventati autentici simboli del design italiano come ad esempio l’elegante divano Maralunga, il praticissimo tavolo rotondo Vidun, la curiosa sedia Selene, le tondeggianti lampade Atollo ed Eclisse. Innumerevoli sono i suoi disegni, gli schizzi e i vari prototipi.
La figlia Susanna, nel 2010, volle aprire al pubblico lo studio del padre, trasformandolo in un vero e proprio museo. Approfittando della presenza di uno splendido e ampio salone, ella volle metterlo a disposizione degli interessati per mostre ed esposizioni.
Grazie ad uno speciale “touch screen” è possibile visionare per intero la vastissima produzione di Magistretti. Tuttavia, al di là dell’eventuale visita al museo, ci viene suggerito di capire l’immenso lavoro del designer seguendo un percorso del tutto particolare. Infatti, grazie ad una specifica guida, è possibile visionare i mille oggetti inventati da Magistretti, ma anche poter prendere nota degli edifici da lui ideati, dal Dipartimento di Biologia della Statale al deposito carrozze della Metropolitana presso la stazione Famagosta.