martedì, Ottobre 15, 2024
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Una interessante costruzione nella Milano del ‘400: villa Mirabello

di Carlo Radollovich

In via Villa Mirabello 6, è situata la villa omonima voluta dalla nobile famiglia Mirabello. Ne divenne proprietario, nel 1445, Pigello Portinari (1421 – 1468) un fiorentino trasferitosi nella nostra città quale direttore della filiale milanese del Banco Mediceo e committente di quella meravigliosa cappella che porta il suo nome, costruita nella chiesa di Sant’Eustorgio. Resosi conto che la struttura necessitava di un buon restauro, il facoltoso Portinari si rivolse all’architetto toscano Michelozzo (1396 – 1472), già autore della complessa ristrutturazione del convento fiorentino di San Marco, tra il 1436 e il 1443.

Grazie al suo artistico “tocco”, egli riuscì trasformare l’edificio in una tipica villa del Rinascimento tosco-lombardo. E come appare oggi la costruzione? Si presenta elegante con mattoni a vista dalle caratteristiche finestre ogivali che sfoggiano tipiche cornici in cotto sormontate da fasce intonacate. Accanto è osservabile una chiesetta dedicata alla Mater Amabilis, ove è possibile osservare un affresco quattrocentesco di autore anonimo, che “fotografa” un santo nel momento in cui sta per innalzare la croce.

All’interno della villa si possono ammirare diverse decorazioni araldiche, affreschi che riproducono fiori e melograni, mentre nel sottotetto si osserva un affresco veramente curioso che raffigura una dama nell’atto di suonare il tamburello e un musico intento a dilettarsi con una sorta di mandolino.

Degna di nota la fontana che è stata collocata al centro del cortile e che raffigura un drago. Considerata la ferocia con cui è stato tratteggiato il mostro, i vecchi milanesi si affrettarono a battezzarlo “mangia bagaj” (mangia bambini).

La villa passò successivamente alla famiglia Landriani, uno dei casati più illustri della nobiltà milanese, imparentata nei secoli con i Visconti, i Borromeo, i Malatesta e i Trivulzio (solo per citarne alcuni). Poi seguirono altri proprietari e precisamente la famiglia milanese Brivio, tra i cui componenti ricordiamo Giovanni Battista, vescovo di Cremona del 1610 e suo fratello Cesare, che riuscì a ottenere dal re di Spagna alcuni importanti feudi.

Villa Mirabello, dal 1916, è sede della Casa di Lavoro e Patronato per Ciechi di Guerra.

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