Abbiamo recentemente appreso dai quotidiani nazionali l’amabile storia di quel pinguino che ogni anno percorre a nuoto più di settemila chilometri (dalla Patagonia al Brasile) per raggiungere, sulle spiagge di Rio de Janiero, l’uomo che l’aveva salvato molto tempo fa da sicura morte perché denutrito e sporco di petrolio. Insomma, un inconsueto e raro gesto di vera riconoscenza.
Ma, a proposito di pinguini, una notizia davvero inconsueta ci perviene dall’Antartide. Qui, alcuni scienziati-ornitologi della locale base americana hanno scoperto alcuni esemplari di “sfeniscidi” (termine tecnico per definire questi uccelli), di una specie sinora sconosciuta, muniti di enormi natatoie, ossia vere e proprie ali, in grado di consentire loro di alzarsi in volo.
Gli ornitologi sono rimasti più che sorpresi da questa impensabile scoperta e hanno potuto osservare questi pinguini librarsi in aria con la leggerezza di un condor o di un’aquila. Come si sa, le normali natatoie di un pinguino sono di dimensioni ridotte e pendenti ai lati del corpo, usate essenzialmente in acqua. Mai si sarebbe pensato ad una specie di pinguino in grado di sollevarsi in aria. E se un giorno si scoprisse, in qualche sperduta savana dell’Africa centrale, che pure certi struzzi potrebbero roteare in cielo?
La redazione de “ilMirino”