venerdì, Aprile 19, 2024
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IL CHIOSTRO DELLE UMILIATE DI SANTA MARIA MADDALENA AL CERCHIO

di Carlo Radollovich

Il chiostro delle Umiliate, situato in via Cappuccio, veniva pure indicato con la denominazione aggiuntiva “Al Cerchio”, dal latino ad circulum, perché eretto sulle rovine del Circo Romano, facente parte dell’area del cosiddetto Podio Imperiale, oggi delimitato grosso modo da corso Magenta, via Santa Maria alla Porta e via Torino.

Realizzato verso la fine del 1400, fu gestito dalle monache sino al 1810, anno in cui Napoleone soppresse diversi Ordini religiosi in Lombardia. Nel 1811, il Chiostro fu venduto alla Società Tipografica dei Classici Italiani e a partire da tale data subì purtroppo diverse modifiche. Infatti, la chiesetta incorporata fu demolita, il loggiato superiore venne murato e pure le finestre subirono trasformazioni. Dopo tali mutamenti, il Chiostro fu incluso nell’elegante palazzo Litta Biumi eretto nel XVIII secolo.

Guido Ucelli di Nemi, noto industriale fondatore del Museo nazionale della scienza e della tecnica Leonardo Da Vinci, acquistò il Chiostro nel 1915. Già nel 1923 esso venne dichiarato monumento nazionale.

Trattandosi di luogo privato, è visitabile nel corso della giornata “Cortili aperti” oppure chiedendo un esplicito permesso al custode.

La vista che si apre sul Chiostro è semplicemente incantevole. Si compone di quattro ali di porticato su due ordini, di una trentina di colonne sormontate da capitelli (a palmette a piano terra e ionici a quello superiore), il tutto impostato secondo uno stile povero e semplice, come da tradizione che contraddistingueva l’architettura umiliata.

Va in ogni caso menzionato che il porticato medievale risente, negli archi a tutto tondo, di influssi bramanteschi. Questi sono stati decorati in cotto.

Si notano poi otto colonne lungo le pareti, colonne provenienti dal demolito Convento del Vettabia presso piazza Vetra. Da ultimo segnaliamo che, sempre all’interno, sono visibili una grande ancora e un timone, copie conformi agli originali appartenenti a navi imperiali romane rinvenute nel 1930 nel lago di Nemi.

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