domenica, Novembre 17, 2024
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Cecilia Gallerani e Ludovico il Moro

Amante ufficiale, sotto ogni profilo, di Ludovico Sforza, Cecilia venne “riprodotta” su tela da quel genio toscano che si chiama Leonardo Da Vinci. Va comunque ricordato che su questo celebre ritratto fu apposto erroneamente, più in là nel tempo, la scritta “La Belle Ferroniere”, moglie di un mercante di utensili in ferro. Si tratta in effetti di una diversa amante, non di Ludovico, bensì di Francesco I di Francia.

Cecilia aveva soltanto quindici anni quando il Moro, prima di sposare Beatrice d’Este, si innamorò di lei, attratto anche dalla sua candidezza che traspare molto bene nel dipinto citato, accarezzando l’ermellino che tiene in grembo. Quando rimase incinta, Ludovico continuò ad avere un comportamento inappuntabile nei suoi riguardi, sempre leale.

E quando il pargolo nacque, nel 1491, battezzato con il nome Cesare, venne riconosciuto ufficialmente e allevato come principe tra i diversi principi. E quando Ludovico divenne padre del piccolo Ercole Massimiliano, avuto dalla moglie Beatrice, Cesare fu addirittura ritratto al suo fianco.

Tuttavia Cecilia, seppure in modo molto soft, fu invitata a lasciare il Castello Sforzesco. Ma le furono donate diverse rendite, tra cui quelle provenienti da un’ampia tenuta a Saronno e addirittura un prestigioso edificio, appartenuto a suo tempo al Carmagnola, in pieno centro a Milano. Le fu procurato anche un marito di nobile estrazione, Ludovico Carminati, accettato senza particolari problemi, matrimonio che le assicurò il titolo di contessa.

Cecilia, appassionata di letteratura, con ottime conoscenze della lingua latina, tenne pure un salotto culturale con l’aggiunta di una particolarità: inserì l’abitudine, tra gli invitati, di aprire tra loro conversazioni su argomenti che andavano per la maggiore, inventando contemporaneamente apprezzati giochi di società.

Ma quali furono le reazioni della moglie Beatrice nei confronti della Gallerani prima che lasciasse il Castello ? Sapeva benissimo della sua relazione con Ludovico, ma fingeva di non esserne al corrente. In ogni caso – dicevano le cronache del tempo – che la presenza di un’amante “serviva”, almeno inizialmente, per deviare da se’ gli assillanti desideri del marito.

Ci fu tuttavia una scena di gelosia tra Beatrice e Ludovico, ma non riguardante la sfera sessuale. Si arrabbiò quando seppe che il marito fece confezionare per lei e per l’amante due abiti assolutamente identici. E Ludovico volle però precisare che la stoffa dell’abito di Beatrice era molto più preziosa rispetto a quella donata a Cecilia.

Gli anni trascorsero velocemente e Ludovico, sconfitto nel nel 1499, fu deposto dai francesi di re Luigi XII e confinato a Loches dove morì nel 1508. Per contro, Cecilia continuò a vivere in modo sereno accanto al marito, tanto che gli dono’ ben cinque figli e cioè Giovan Pietro, Girolamo, Francesco, Ascanio e Maria Felice. Secondo il poeta e critico letterario Vincenzo Calmeta, “visse con tanta maiesta’ e continenza” e si spense a 63 anni nel 1536.


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