di Ugo Perugini
Abbiamo già parlato dell’originalità di questa galleria d’arte milanese. E del suo intento di favorire l’interesse del grande pubblico nei confronti della pittura contemporanea, offrendo opere di pittori di livello internazionale, affermati, attraverso quadri di formato standard e a prezzi decisamente contenuti.
Avvicinarsi all’arte era stato fino ad oggi difficile. Molti nel decorare le mura delle proprie case o degli uffici spesso si sono accontentati di riproduzioni, di stampe, magari di qualche crosta di imbrattatele sconosciuti, ora con Carré d’Artistes c’è la possibilità di operare una grande scelta tra opere di numerosi pittori, tutti quotati e operativi, che non restano firme anonime ma che è anche possibile conoscere direttamente, tramite la galleria.
Questo è ciò che è avvenuto in passato con molti pittori e quello che avverrà domani con Véronique Fièvre (nella foto), le cui opere saranno esposte nella vernice presso la galleria di via Cuneo 5 (corso Vercelli angolo via Marghera; dalle 11 alle 19.
L’arte alla portata di tutti significa anche poter conoscere di persona l’artista che ha realizzato l’opera che compriamo, le sue idee, la sua visione della realtà, magari farci autografare il quadro, sul retro, con una dedica, oppure fare un “selfie” con lui, che va tanto di moda. Insomma, non più artisti inavvicinabili, chiusi nella loro torre d’avorio, ma gente come noi, che ha scelto la strada della pittura come strumento per esprimere i propri valori e condividerli con gli altri. Un’arte, finalmente, non elitaria ma, se vogliamo, democratica, alla portata di tutti.
Ora soffermiamoci un po’ su Véronique Fièvre, segnalando qualche spunto, preso dal suo articolato sito internet, che ci fornisce la stessa pittrice sul suo modo di approcciarsi all’arte.
“Per me la pittura è un dialogo con la materia e il colore… indugiare, cogliere al volo l’emozione”. E lo si capisce dall’esame delle sue opere come, nell’affrontare un paesaggio, l’artista cerchi di coglierne lo spirito, quasi per cercare di esserne parte integrante, calarsi in pieno nella natura che la circonda. In questa atmosfera, Véronique sembra a suo agio anche perché l’operazione le consente di ritrovare se stessa.
Cos’è un pittore per Véronique? E’ un intermediario, un testimone privilegiato. Una persona che sa cogliere attraverso dettagli spesso insignificanti mondi favolosi, traducendoli in emozioni che fanno vibrare il nostro animo e ci rendono felici.
Perché la scelta dell’astrattismo? Non un rifugio, non un eccessivo riserbo, non un nascondimento. Al contrario, è la ricerca di una nuova libertà, in una specie di gioco d’azzardo, di magia, in altri termini, astrattismo come capacità di liberarsi da un’idea preconcetta del soggetto; unico modo reale per trascenderlo e avvicinarsi senza pregiudizi al mistero che vi sta dietro, all’ignoto che spesso alla fine ci appare in tutta la sua disarmante semplicità e sincerità. Opere deliziose, sensibili, piacevoli da vedersi.