di Carlo Radollovich
Il monumento, via Matteo da Campione 7, fu voluto da Vittorio Emanuele III affinché si potesse ricordare il luogo preciso in cui fu assassinato suo padre Umberto I il 29 luglio 1900 da parte dell’anarchico Gaetano Bresci.
Progettato dall’architetto Giuseppe Sacconi (1854-1905), fu terminato, dopo la sua morte, dall’allievo Guido Cirilli nel 1910, il quale eseguì diverse varianti rispetto ai disegni concepiti originariamente dal suo maestro.
Il primo impatto con la stele, edificata in pietra d’Oggiono, è molto particolare e rivela l’imponenza del monumento. Ma forse non ci si rende pienamente conto che, basamento compreso, si possano raggiungere i trentacinque metri d’altezza. Notevoli le due croci latine in alabastro che spiccano in bella vista.
Ai piedi della stele, si evidenzia un gruppo bronzeo, rappresentante la Pietà, opera di Ludovico Pagliaghi, scultore e decoratore milanese (1857-1950) insegnante presso l’Accademia di Brera, noto per aver ammirevolmente decorato tre sale del Palazzo Turati in Milano (via Meravigli), ma soprattutto ben conosciuto per aver realizzato la porta centrale del nostro Duomo, inaugurata nel 1908.
Sulla sommità del monumento sono stati posti, in riproduzione metallica, il Collare dell’Annunziata (la massima onorificenza di Casa Savoia), lo scettro e la corona dei Savoia.
L’interno del tempio, a pianta circolare, attrae con il suo fascino centinaia di visitatori. E’ infatti artisticamente rivestito con mosaici di ispirazione bizantina, mentre la sottostante cripta dal cielo stellato incanta tutti, sia per la presenza di marmi policromi sia per certe figure bronzee di notevole interesse. Le pareti sono adornate da aquile ad ali spiegate e da corone d’alloro forgiate in ferro battuto e bronzo.
Dal 1911 si svolge qui (ogni 29 luglio) una cerimonia di commemorazione del regicidio, promossa dall’Istituto nazionale per la guardia d’onore alle reali tombe del Pantheon.
La scena sembra avvolgersi di magia quando il monumento, in tale occasione, viene illuminato dall’interno attraverso le due croci latine d’alabastro.
Una visita alla Cappella Espiatoria è senz’altro raccomandabile. E’ aperta da martedì al sabato, dalle 9 alle 13 ed è pure visitabile (stessi orari) alla prima e terza domenica del mese nonché al secondo e quarto lunedì del mese.