di Carlo Radollovich
15 maggio 1910, ore 15,30. All’Arena civica di Milano, l’Italia iniziava il proprio ciclo di incontri calcistici ufficiali liquidando la squadra francese, dopo i canonici 90 minuti, con un perentorio e tennistico punteggio: 6-2. Il tifo nasceva proprio in tale circostanza, con il coinvolgimento di 4000 appassionati, ansiosi di poter finalmente applaudire i propri beniamini in una match del tutto speciale, sostenendoli animatamente contro gli avversari d’Oltralpe. I giornali di allora scrissero che quegli spettatori rappresentavano “una folla fantastica” e fu proprio tale folla a provocare la prima scintilla del tifo internazionale.
La gente urlava tutto il proprio entusiasmo e si sfogava con quante più parole aveva in corpo. Poi, rientrati a casa, il tifo proseguiva, seppure con più moderazione, tra le pareti domestiche. Si elogiava il grande risultato conseguito, si criticava il comportamento talvolta troppo nervoso degli avversari, si desiderava giocare una nuova partita entro breve tempo per riconfermare la supremazia italiana.
Le mogli ascoltavano inizialmente con curiosità gli accalorati commenti dei propri mariti, ma poi, considerato l’insistere dei vari giudizi e apprezzamenti, suggerivano di continuare con un po’ di moderazione, smorzando soprattutto certi epiteti nei confronti dei calciatori francesi. Qualche signora, un po’ scocciata per certi sfoghi, borbottava tra sé e sé: “Accidenti al football e a coloro che l’hanno inventato!”.
Ma come nasce questa passione che, ancora oggi, tramuta in “anormali” le persone del tutto “normali” ? Il gioco del calcio è senza dubbio affascinante: mettendo di fronte due compagini, si mettono pure in contrapposizione due diverse bandiere, due differenti vessilli. E così ogni uomo, allo stadio oppure davanti alla tv, fa ridestare dentro di sé l’originario spirito battagliero… Insomma una sorta di guerra, per fortuna in tempo di pace. Quando poi le maglie si tingono d’azzurro, la passione si fa maggiormente accesa. Ed ecco che, in quei momenti, la passione si illumina ancora di più, si fa più evidente. Da quel momento si inizia a giustificare l’amore per la propria nazione. Alla fine, il “morbo” azzurro finisce per coinvolgere tutti e la “malattia” sembra trasformarsi in un adorabile turbamento. Succederà anche stanotte ? Lo speriamo di vero cuore, ma soltanto verso le due, dopo molta ansietà, sapremo finalmente se… avremo colto nel segno.