di Carlo Radollovich
Alcuni cittadini, nel corso del mese di settembre, avevano proposto alle autorità milanesi di far prelevare le immondizie durante le ore notturne anziché in mattinata. Ciò avrebbe potuto evitare, ai veicoli di numerosi lavoratori, di stare in coda per diversi minuti ai camion incaricati del ritiro dei sacchi-spazzatura già alle prime ore del mattino.
Sarebbero stati eliminati in tal modo fastidiosi ingorghi nelle principali vie e la fluidità del traffico avrebbe senz’altro incontrato un ostacolo in meno. Ma la proposta non ebbe seguito, da un lato perché il rumore provocato dai mezzi Amsa avrebbe disturbato il sonno dei milanesi, dall’altro perché la ristrutturazione dei turni degli operai avrebbe causato un aggravio di costi.
Ma ecco un’antipatica vicenda che potrebbe fare da “contrappeso” alla possibilità di prelevare le immondizie durante la notte. Ieri mattina alle ore 8, in via Casella, in prossimità di viale Certosa, due operatori ecologici si stavano quasi inzaccherando nel raccogliere diversi rifiuti, completamente sparsi, provenienti da un grosso sacco che qualche incivile personaggio aveva tagliato a metà, forse nell’intento di recuperare qualcosa di… interessante.
Due domande nascono spontanee: l’atto decisamente inurbano sarebbe comunque avvenuto se una squadra di operatori avesse prelevato il sacco dalla strada durante le ore notturne? Un accurato controllo di notte, da parte dei nostri vigili, sussiste sempre? Si confida che le diverse “ronde” dei vari ghisa possano dare un’occhiata anche ai marciapiedi per impedire, o almeno scoraggiare, alcune bravate completamente insensate. I barbari più che selvaggi, che compiono queste azioni, dovrebbero essere puniti con multe assai severe se colti sul fatto e non solo.