venerdì, Aprile 19, 2024
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BIODIVERSITA’: TERRENI BRIANZOLI IN EVIDENZA

di Carlo Radollovich

In questa circostanza, citando il colore “lilla”, non intendiamo riferirci alla ben nota linea della metropolitana milanese (che dopodomani sarà integralmente completata con l’inaugurazione dell’ultima fermata, la Tre Torri), ma a certi campi della nostra Brianza che hanno fatto sfoggio di questo splendido colore, per effetto dei fiori di zafferano.

Ma, questa estate, oltre allo zafferano, si è potuto ammirare anche il blu di particolari specie di granoturco e il rosso cupo di alcuni frutti di bosco.

Infatti, diversi giovani decidevano la scorsa primavera di dedicarsi a biodiversità sin qui raramente prese in considerazione, piantando tra l’altro sambuco, orzo, rafano, avena.

E il fiorire di queste novità, apprezzate da molti intenditori,  potevano essere osservate a Castello Brianza,  Usmate, Cornate d’Adda, Vimercate.

Va detto che l’agricoltura lombarda sta da qualche tempo operando attivamente alla ricerca di preziose alternative alla zootecnia, nel tentativo di innovare e di tracciare inconsuete linee sui terreni più idonei. Certe tipologie di coltivazioni, così si spera, prenderanno sempre più piede.

Si tratta sotto certi aspetti di un ritorno all’antico, applicando tecnologie del tutto nuove.

Come non pensare alle patate blu di Svezia, alle coste dal gambo rosso e giallo, al cavolo riccio e al mais di colore rossiccio ? Andando alla ricerca di sapori, profumi e suggestioni alimentari d’un tempo, potremmo ancora far rivivere certe possibilità di nutrirci con la sola etichetta della genuinità.

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