lunedì, Dicembre 23, 2024
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BELLEZZE E DOLCEZZE

 di  Stefania Bortolotti

Ragusa Ibla. Una città intatta, un museo di pietra bianca e calcare inondato da una luce speciale e dal profumo di dolci prelibati

Ragusa e Ragusa Ibla: due facce della stessa città, separate da una profonda valle. La prima – che si estende nella piana – è moderna e funzionale; la seconda è indissolubilmente legata al passato, al punto da essere stata ricostruita sulle rovine della mitica “Hibla Heraia”, fondata dai Siculi migliaia di anni fa.

Ibla è un gioiello dell’epoca del tardo barocco, ricca di chiese e palazzi che ha conservato – per la gioia dei visitatori del terzo millennio – un museo di pietra e un paesaggio umano di una Sicilia preziosa proprio perché altrove oramai scomparsa. Distrutta dal terremoto del 1693, fu ricostruita verso la città alta. Ha planimetria irregolare ed è ricca di monumenti medievali e chiese. Tra queste spicca, per sfarzo e impatto scenografico, la chiesa barocca di San Giorgio (costruita su un’altura, opera di Rosario Gagliardi, tra le più belle del settecento siciliano, preceduta da una grandiosa scalinata e da un’imponente cancellata in ferro battuto. Sempre al Gagliardi si devono l’elegante facciata arrotondata e i balconi sporgenti di San Giuseppe. Di notevole pregio sono anche numerose dimore signorili, tra cui il Palazzo Cosentini, ornato da balconi sorretti da mensoloni grotteschi, il Palazzo Zacco (la cui cornice d’apertura è ricca di sculture), il Palazzo Sortino Trono che domina il quartiere degli Archi e il Palazzo Donnafugata, costruzione semplice, ma al tempo stesso magnifica, di proprietà degli Arezzo De Spuches baroni di Donnafugata, località dove sorge il castello di loro proprietà. Rinomata è la pinacoteca voluta da Corrado Arezzo Spuches, deputato al parlamento siciliano nel 1848 e poi senatore del Regno. “Il percorso migliore per godersi la pietra bianca e il tufo che alleggerisce le facciate dei palazzi – dice il professor Gaetano Cosentini, profondo conoscitore della storia di Ibla – lo offrono i 242 scalini della Chiesa di Santa Maria delle Scale, che da Ragusa portano a Ibla. Il primo impatto è con l’inatteso cupolone neoclassico di San Giorgio che, con prospettiva sfalsata, domina la piazza principale”. Dalla scalinata di Santa Maria delle Scale si gode un panorama stupefacente sul nucleo antico di Ibla, con le sue case affastellate le une sulle altre. Le sontuose chiese barocche dell’Idria e quella delle Santissime Anime del Purgatorio conferiscono un notevole prestigio alla città antica, da sempre residenza dell’alta borghesia e delle famiglie delle nobiltà. Nella parte più orientale di Ibla, si trova il Giardino Ibleo: la Villa Comunale che si stende su un tavolone di roccia e da cui si dominano le valli rupestri attorno alla città. “Da lì vi accorgerete delle mirabilia che sanno disegnare i muretti a secco nella piana di Ragusa, confini lunghi e articolati in una terra che ha visto scomparire presto il feudo a beneficio di piccole proprietà, a differenza del resto della Sicilia”, aggiunge il Professor Cosentini. Addentrandosi nella villa, sosta obbligata alla Chiesa dei Cappuccini impreziosita da tre tele del settecentesco Pietro Novelli. A destra dell’ingresso del giardino, c’è il portale gotico dell’antica chiesa diroccata di San Giorgio Vecchio, con il rosone centrale in pietra raffigurante uno scheletrico San Giorgio che uccide il drago. E poi? Ragusa Ibla, antica cittadina arroccata, è una fortezza da ammirare anche da lontano, oppure da vicino sul “Trenino Barocco” che parte da piazza del Duomo ogni 30 minuti.

Curiosità & Golosità…

Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla. Ci vuole una particolare qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti…” scriveva Gesualdo Bufalino, aforista, scrittore e poeta nato a Comiso in provincia di Ragusa.

A circa 15 Km. da Ragusa c’è il Castello di Donnafugata, un’imponente e sontuosa residenza baronale, dimora nobiliare di campagna del tardo ottocento. Un’ampia facciata in stile neogotico, coronata da due torri laterali, accoglie i visitatori. Intorno al castello si trova un ampio e monumentale parco di  ben 8 ettari.

Si può dare la caccia al prezioso Ragusano, l’eccellente caciocavallo, un prodotto caseario DOP, un formaggio semiduro fatto esclusivamente con latte di vacca che si può acquistare alla “Salumeria Barocco” in Corso XXV Aprile, 80 ed in altri eccellenti punti vendita.

Per il turista goloso, Ragusa è un’oasi di delizie, aromi e sapori antichi, sia dolci che salati, le cui origini affondano nella tradizione spagnola e araba.

Mpanatigghi
Le “mpanatigghi, specialità di Modica

E proprio alla cultura araba si ispirano le “mpanatigghi, specialità di Modica, dolcetti unici al mondo ripieni di cioccolato e carne macinata che come i “mucatoli” (noci, miele ed aromi) si possono acquistare, con i famosi “savoiardi”, al “Caffè Italia” in Piazza San Giovanni, 29. Qui, sotto l’occhio vigile di Carmelo Chessari, vero ambasciatore della sicilianità e molto attento ad offrire agli avventori squisitezze “Made in Ragusa”, si può deliziare il palato anche con soavi granite al limone, alla mandorla, al gelsomino o al pistacchio da completare con una piccola, soffice e buonissima brioche. Una colazione che non si dimentica, come non si dimentica la cassata, il gelato, gli squisiti cannoli (che si regalano o si comprano sempre a dozzine…) e la Torta Savoia, vanto della Casa. E tanto basta a spiegare l’indice di alto gradimento di questo locale…

A proposito della “Torta Savoia”, va ricordato che la Pasticceria Di Pasquale, in Corso Vittorio Veneto, 104 è molto famosa per questo dolce, citata anche da Guido Piovene e Leonardo Sciascia che amavano in modo particolare questa specialità ragusana.

Punta Secca: il faro

Punta Secca è il borgo marinaro che deve la sua popolarità al fatto che qui è stato ambientato uno dei set cinematografici della serie  “Il Commissario Montalbano”. Completa lo scenario del borgo il Faro, curato da un simpatico ed efficiente guardiano. Costruito nel 1853 e alto 35 metri, ha annesso una piccola caserma militare. La casa sul  mare dove è ambientata la  fiction  è una villetta che si affaccia tra la piazzetta e la spiaggia (“Marinella”, il nome d’arte nel film). Se volete soggiornare a 100 metri da questa spiaggia “Casa Vacanze Sogno Siciliano” propone svariate tipologie di appartamenti dotati di ogni comfort  (www.sognosiciliano.com). Molte scene della fortunata serie televisiva – ispirate ai romanzi di Andrea Camilleri – sono state girate in questa zona. Ma la tivù ci regala qualche saggio della luce, delle spiagge deserte e della pietra chiara che fanno da sfondo a quel presepe chiamato Ibla, ambientandovi le gesta dell’ormai arcinoto commissario: la cattedrale di San Giorgio è apparsa in diverse scene.

Come arrivare a Ragusa?

Ragusa Ibla è una città per tutte le stagioni, anche se è in estate che vive il suo momento d’oro.

In aereo fino a Comiso (da base militare a moderno aeroporto) e che dista pochi chilometri da Ragusa, oppure con voli diretti a Catania.

Dove dormire

San Giorgio Palace HotelVia Avvocato Giovanni Ottaviano – Ragusa Ibla – Tel. 0932/686983 – www.sangiorgiopalacehotel.it

‎L’accoglienza è di classe in questo Hotel di proprietà dalla famiglia Zocco Pisana, come testimoniano le quattro stelle superior. Ricavato da un’antica casa (e l’atmosfera che si respira è anche quella di una casa sempre aperta per ricevere gli “amici di passaggio”) non manca certo di charme: la scelta ideale per un soggiorno in questa sorprendente città barocca tra arte e natura. La posizione è strepitosa: da una parte l’Hotel affaccia nel cuore del centro storico, dall’altra è a strapiombo sulla collina. L’atmosfera, elegante ma informale, è conferita dagli arredi e anche dalle spaziose camere (accoglienti e dotate di ogni comfort), che si aprono sul verde della collina. Una nota di sobria eleganza e la cura dei dettagli caratterizzano gli ambienti comuni. Un luogo magico: imperdibile lo spettacolo della luna che spunta dalla collina e che avvolge ogni cosa durante la sera. Un panorama di struggente bellezza che lascia intravedere anche scorci straordinari di Ibla illuminata. Lo scenario è davvero molto romantico. Uno spettacolo che, con altri colori, si può ammirare al risveglio gustando una golosa, ricca e curatissima prima colazione sulla terrazza, coccolati dalle attenzioni dell’efficiente personale dell’Hotel che non lascia nulla al caso. Ma non è tutto: quanto prima il San Giorgio Palace disporrà di suite con vasche da idromassaggio, perfette per concedersi attimi di totale relax al ritorno dalle escursioni.

 

Dove mangiare a Ragusa Ibla

Nata dall’incontro di vari popoli, la cucina siciliana è un mondo a sé che finora si è ben difesa dalle incursioni della “nouvelle cousine”. A Ragusa Ibla non è difficile trovare buoni ristoranti (alcuni mettono i tavolini fuori quando cala la sera e si accendono le luci)…

 

MAD – P.zza Pola – www.magazzinidonnafugata.it

Un’enoteca, ristorante e pizzeria dalla cornice storica (i locali furono costruiti dal barone Donnafugata) e che si trova nel cuore barocco di Ibla. Oltre ai vini, ricca la scelta tra piatti saporiti e robusti.. Il menu si lascia sfogliare, ma ancor più volentieri gustare… Piatti dai sapori semplici, ma allo stesso tempo ricercatissimi. E allora, lasciatevi sedurre dai deliziosi primi piatti a base di pesce e dai secondi, dove c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ottimo il caciocavallo ragusano cucinato dalla Casa. Oltre all’insuperabile caponata, primi piatti squisiti e pesce freschissimo preparato ad arte, ma lasciate uno spazio per i dolci, a partire dai cannoli: magia pura!

 

Quattro Gatti – Via Valverde, 95 – quattrogatti.rg@gmail.com

I proprietari, Livia e Marcello, amano i gatti e non a caso hanno dedicato il nome del locale a questi felini. Vicino all’antico portale di San Giorgio e ricavato all’interno di una tipica struttura, vanta soffitti a crociera e pietra a vista. Sapori tipici e piatti semplici è quello che si trova in questa trattoria che propone, a seconda della stagione, pesce o carne. Su una tranquilla terrazza si possono gustare i piatti della tradizione ragusana: dalla caponata, alla pasta alla norma, alla carne di asino. Ma anche il gulash cucinato secondo la ricetta originale in omaggio alla terra di origine di Livia. Golosi i dessert, come il “gelo” al limone e alla mandorla.

 

Ristorante Pizzeria Antares – Via Orfanotrofio, 7/9 – www.antares-ragusaibla.it

Ricavato dalla ristrutturazione delle scuderie e dei magazzini di un palazzo nobiliare settecentesco, offre quattro ambienti diversi. La sala ricavata nelle scuderie conserva un portale del seicento: visibile lo stemma della famiglia proprietaria del palazzo. A conduzione familiare, affaccia da una parte su Piazza Pola, centro storico di Ibla. Si può scegliere tra svariati antipasti, primi e secondi piatti, sobriamente presentati e preparati da un giovane chef di talento. Per la pizza c’è da perdere la testa: sono ben 65 e gusti e gli abbinamenti proposti. All’interno, l’ambiente è raccolto; il servizio proprio come la cucina sono davvero impeccabili.

                                                                            

 

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