di Carlo Radollovich
Coloro che, dal 25 febbraio scorso, hanno deciso di entrare nell’Area B cittadina con veicoli inquinanti (Diesel euro 0, 1, 2, 3 nonché benzina euro 0), sono passibili di salate contravvenzioni anche se il Comune, per ora, sembra abbracciare la linea morbida per quanto riguarda l’operazione multe. Ma di certo i provvedimenti a carico degli indisciplinati non tarderanno a scattare, tanto che Palazzo Marino prevede di incassare, per il 2019, un importo molto vicino ai due milioni di euro.
Quando gli occhi elettronici installati per i necessari controlli saliranno dagli attuali quindici (sistemati nelle vie Anassagora, Pirelli, Sarca, Pasta, Gallarate, Tofano, Basilea, Zurigo, Gonin, Baroni, Cassinis, Rogoredo, Feltrinelli, Toffetti e Mecenate) sino a un totale di centoottantasei, l’avvio soft delle ammende sarà soltanto un lontano ricordo.
Ed ecco invece un inasprimento, a partire da subito, per coloro che sgarrano o addirittura dimenticano di pagare la sosta se parcheggiano nelle strisce blu. Infatti, sono già scattati minuziosi controlli e si prevede, per il corrente anno, un sensibile aumento degli introiti a favore del Comune, pari a sei milioni di euro circa.
Approfittiamo dell’occasione per osservare da vicino il “mondo” delle contravvenzioni comminate nel recente passato. Nel 2017 sono state staccate multe per complessivi 3.660.000 euro. A fronte di queste, tuttavia, si è registrato un mancato pagamento da parte degli utenti incriminati per 870 milioni di euro circa. Nel 2018 le multe emesse sono state di 3,5 milioni di euro circa, di cui non pagate per 710.000 circa. Si confida in ogni caso nel buon fine di numerose pratiche risultanti ancora inevase, tenuto conto che la capacità di riscossione da parte di Milano è praticamente la migliore rispetto alle altre città d’Italia.