martedì, Dicembre 24, 2024
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Antonio Stradivari, lo straordinario liutaio

Nasce a Cremona nel 1644 e, come rilevato dai registri della parrocchia di Sant’Agata, Antonio si sistema nel rione assai vicino alla chiesa, nell’anno 1667, quando si sposa con la prima moglie Francesca Ferraboschi.

La coppia mette alla luce ben sei figli e il lavoro del marito continua incessante: viole, violini, violoncelli, chitarre e persino arpe, sono al centro di una produzione che è da considerarsi perfetta anche nei più piccoli particolari, ma non ancora riflettente, sino agli anni Ottanta, quella genialità che l’artista avrebbe sviluppato in seguito.

Nel 1680, Stradivari acquista una casa in piazza San Domenico (oggi piazza Roma) ove il suo laboratorio potrà godere degli spazi necessari. L’edificio rimarrà per sempre la sua residenza.

Ma a questo proposito ecco un’importante novità. Dopo 343 anni, grazie ad una radicale ristrutturazione curata dalla Fondazione Casa di Stradivari, questo stabile viene riaperto ai numerosi interessati. Qui verranno organizzati master per liutai e violinisti di tutto il mondo con iniziative che scatteranno dal 2 luglio 2023.

Certamente, verrà data alta risonanza alla liuteria in generale e la Lombardia assumerà notevole importanza anche a livello internazionale. Ma anche sotto il profilo turistico, la nostra Regione terrà alta la prestigiosa bandiera del settore.

Ma riprendiamo la storia del nostro Stradivari che nel 1698 viene privato dell’affetto della moglie. Reagisce alla notizia e trova la forza di innamorarsi di nuovo, tanto che nel 1699 sposa Maria Zambelli Costa. Avrà da lei cinque figli. Ma come riesce a organizzare il proprio lavoro nel laboratorio ? Tende ad accentrare su di se’ gran parte delle opere, anche se aiutato dai figli Francesco e Omobono.

Il periodo creativo di Antonio, davvero geniale, si concentra nel ventennio 1700 – 1720. In questo arco di tempo prendono vita gli strumenti più noti del maestro. Ne citiamo tre, che probabilmente rappresentano l’apice della produzione dell’artista in tema di violini: il Betts del 1704, l’Alard del 1715 e il Messia del 1716. Si ritiene che Stradivari ne abbia complessivamente sfornati 960 circa.

Continua a lavorare sino a pochi giorni dalla sua morte (93 anni), avvenuta in Cremona il 18 dicembre 1737.

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