di Carlo Radollovich
Si lamentano ancora intoppi per quanto riguarda la totale apertura della “Linea blu” (M4), che potrebbe entrare in funzione soltanto nel 2024 anziché nell’estate del 2023, come originariamente previsto.
Insomma, dobbiamo attendere tre lunghi anni per osservare finalmente collegati l’aeroporto di Linate con l’ultima fermata cittadina, quella di San Cristoforo. E’ certo che la pandemia ha di fatto contribuito nel rallentare il ritmo dei lavori (lockdown compreso).
Ma anche gli interessanti reperti archeologici romani, rinvenuti durante gli scavi, hanno fatto rilevare pesanti stop, in attesa del sospirato via libera della Sovrintendenza alle Belle Arti. E questa luce verde è giunta soltanto per brevi percorsi dell’intera tratta, poiché certe perizie e le stime sull’effettivo valore dei ritrovamenti sono ancora in fase di studio.
Il primo tratto Linate – Forlanini Fs potrà dirsi concluso verso la fine del prossimo mese, è vero. Ma quanti controlli dovranno nel frattempo scattare prima di poter dare il via ?
Inoltre, secondo quanto ci viene assicurato, il tratto Forlanini – Dateo potrà essere percorribile, salvo imprevisti, soltanto nell’autunno del 2023, mentre Dateo – San Babila potrà essere sgomberato dalle varie varie incastellature tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023.
Per contro, si intravvedono buone soluzioni per quanto riguarda la parziale risistemazione dei cantieri attivi nelle zone cittadine interessate. Infatti, in viale Argonne si inizierà tra la primavera e l’estate di quest’anno a liberare i marciapiedi. In via Foppa, entro luglio / agosto, la percorribilità della strada ritornerà in pratica quella di prima. Piazza Frattini è già stata sgomberata per la metà.
Ma occorre mettere mano anche alla concreta riqualificazione di diverse superfici cittadine coinvolte dalla M4 e si calcola che questa operazione costerà a Palazzo Marino più di 35 milioni di euro. E quali altri fattori potranno determinare ancora ritardi nell’esecuzione dei lavori ? Proprio in questi giorni è stato concordato, tra il Comune e M4, di tardare al mattino di un’ora l’inizio dei lavori affinché la soglia del rumore a seguito degli scavi (tenuta peraltro sotto controllo), non disturbi i cittadini al sorgere del sole.
Concludiamo con una curiosità. I residenti di via Coni Zugna e strade limitrofe non gradiscono la denominazione “Coni Zugna” per la relativa fermata in loco. Si ipotizzano raccolte di firme per variarla in “Solari”.