sabato, Aprile 27, 2024
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Ambrogio Vescovo e Papa Damaso I

Correva l’anno 375 e papa Damaso I, primo pontefice massimo dopo la rinuncia alla carica da parte di Flavio Graziano, manifestava tutte le sue preoccupazioni perché la Chiesa milanese era gravemente minacciata dagli eretici ariani.

Infatti, anche se già in un primo tempo condannati dal Concilio di Nicea (325), i seguaci di Ario continuavano a sostenere, tra l’altro, che la natura divina di Gesù era da considerarsi inferiore a quella di Dio.

Il papa era assolutamente intenzionato a contrastare nel modo più duro questo movimento religioso e sapeva di potersi totalmente fidare, a Milano, di un uomo dalla fede incrollabile: il vescovo Ambrogio.

Lo convocò a Roma con apposita bolla e Ambrogio non perse tempo. Fese sellare la sua solita cavalcatura, una mula di nome Betta, e si mise in viaggio prestissimo alla volta della capitale.

Compì il tragitto in soli quattro giorni e, alle prime luci del quinto, una domenica, si presentò alla residenza del pontefice. Si fece riconoscere e chiese di essere ricevuto prontamente, ma uno dei guardiani, considerata l’ora antelucana, si rifiutò di farlo entrare nelle stanze del Santo Padre.

Ma Ambrogio volle insistere, con la sua consueta calma ma risolutamente, e alle fine gli furono aperte le porte. Il papa, seppure mezzo addormentato, lo accolse con piacere e gli disse che desiderava intavolare subito l’argomento “eresia”, tema che doveva essere risolto nel modo più celere possibile.

La leggenda dice che il vescovo, poco prima di iniziare la conversazione, fece presente che non poteva intrattenersi per molto tempo perché pressato da un impegno non revocabile. Aveva infatti promesso a diverse centinaia di fedeli di celebrare una messa lo stesso giorno e doveva perciò affrettarsi per rientrare a Milano con rapidità.

Aggiunse: “Le campane stanno già suonando e annunciano il rito. Non le sentite ?”
Il pontefice lo guardò, decisamente stralunato, e rispose: “Vorreste farmi credere che, da Roma, voi sentite suonare le campane a Milano ?”.

“Certo, Santità. Mettete un piede sopra il mio e potrete udirle anche Voi.”
Damaso allungò un piede e, frastornato, ammise di sentirle. Pensò tra sé e sé che quell’uomo, ancora in vita, era forse già in odore di santità.

La leggenda non ci racconta in quanto tempo Ambrogio riuscì a rientrare nella nostra città e nemmeno quali furono, in dettaglio, gli scottanti temi trattati.

Si constata tuttavia che l’arianesimo venne definitivamente sconfitto nel 381 durante il primo Concilio di Costantinopoli, anche se certi seguaci, con scarso successo, iniziarono a effettuare proseliti nel nord dell’Europa presso alcune popolazioni barbariche.

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