di Carlo Radollovich
Quattro città europee erano in lizza per l’ambito riconoscimento dell’Unione Europea: Vaas per la Finlandia, Tolosa per la Francia, Kaposvaa per l’Ungheria, la nostra Milano.
E da Bruxelles è giunta una notizia particolarmente gradita: la competente Commissione Europea ha premiato la nostra città sotto il profilo dell’accessibilità per persone con limitate capacità motorie. Infatti, Marianne Thyessen, Commissario UE per l’Occupazione, ha consegnato il prestigioso premio nelle mani di Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche Sociali.
Ovviamente non è stato raggiunto l’optimum per quanto riguarda certe barriere architettoniche (che sono ancora da eliminare), altrettanto dicasi per numerosi interventi da pianificare, contributi a favore dei disabili e così via, ma il premio ricevuto dalle autorità europee ci gratifica e riconosce il lavoro che Milano ha intrapreso per facilitare al massimo la vita di coloro che hanno capacità di movimento assai ridotte.
Ma non soltanto per quanto riguarda i disabili: dovremmo adottare le misure più consone per garantire a tutti, cittadini e visitatori, un’accoglienza sempre degna e apprezzabile, così come era stato organizzato per Expo.
Confidiamo contemporaneamente che, pure sui mezzi pubblici, possano essere inserite speciali facilitazioni d’accesso per consentire ai disabili di salirvi il più comodamente possibile. Tra questi mezzi pubblici menzioneremmo senz’altro i vecchi tram, classe 1928, sui quali risulta difficoltosa la salita anche per coloro che lamentano semplici disfunzioni articolari.
Con l’occasione ci piace ricordare l’opera di Franco Bomprezzi, il giornalista fiorentino scomparso circa un anno fa, uomo assai coraggioso, da anni costretto su una carrozzina, sempre impegnato in prima fila non solo per sottolineare le difficoltà incontrate dai diversamente abili, ma anche per sostenerli con determinazione e tenacia, conducendo difficili e importanti battaglie, senza mai risparmiarsi.
A lui, premiato con l’Ambrogino d’oro nel 2005 e nominato cavaliere della Repubblica nel 2007, tutti i milanesi, e non solo, porgono il riconoscimento più vivo per la sua instancabile, fattiva collaborazione su diversi quotidiani, relativamente al delicato tema della disabilità.