di Ugo Perugini #
Quest’anno il Premio CSDM si è svolto veramente all’insegna della sorpresa. I cinque vincitori, invitati al consueto incontro prenatalizio, insieme a numerosi altri amministratori di stabili, presso la sede dell’azienda di via Caviglia 3/A, non sapevano di essere tra i prescelti.
La sorpresa, insieme a una certa emozione, la si è letta subito nei loro occhi, anche perché questo è un premio che nel tempo ha assunto sempre più prestigio perché nasce dal basso, attraverso una serie di incontri con i vari responsabili di studi amministrativi, e intende mettere in risalto, insieme alle caratteristiche professionali e tecniche delle persone, l’aspetto umano, la generosità, l’impegno, la serietà con lo sguardo sempre rivolto agli interessi dei condomini.
Sappiamo tutti che gli amministratori di stabili non godono di buona fama e anche la stampa è più propensa a sottolinearne le mancanze, le scorrettezze, una certa spregiudicatezza, piuttosto che le virtù. Le cose, però, non sono così negative. La gran parte degli amministratori, infatti, si comporta in modo corretto, trasparente, onesto, responsabile e diligente. Non solo. Alcuni di essi, nella loro attività sanno mostrarsi ben al di sopra dello standard richiesto dalla loro etica professionale. Ed è giusto, quindi, segnalarli al pubblico. Farli conoscere come esempio virtuoso da seguire.
Carlo Dalla Giovanna, responsabile di CSDM, impresa che si occupa di sicurezza degli edifici e fornisce consulenza per le certificazioni richieste dalle norme, da tempo ha sposato questa politica, non solo tramite la realizzazione di questo Premio, ma soprattutto impegnandosi nelle attività di formazione dei giovani e non più giovani che affrontano questa carriera che richiede un continuo apprendimento e una sempre maggiore competenza e professionalità.
Ma veniamo ai premiati.
Bruno Baresi a cui si deve il restauro, durato quattro anni, della cosiddetta “Cà Brutta”, all’angolo tra via Turati e via Moscova, opera del giovane architetto Giovanni Muzio, chiamata così per le critiche che a suo tempo le vennero affibbiate, di casa più simile a prigione. In realtà, il restauro, che ha richiesto anche impegni onerosi per i condomini, ha avuto il pregio di riportare alla luce un edificio originale che si rifà alla estetica antigraziosa di Carrà.
Leonardo Caruso. A lui è stata affidata la ristrutturazione della sede dell’ANACI di viale Sabotino. In particolare, si sottolinea il suo costante impegno in prima persona nel seguire i lavori piuttosto complessi richiesti dall’operazione. In questo caso, a prescindere dal suo ruolo di responsabile, ha saputo, quando occorreva, rimboccarsi le maniche e mettersi a disposizione, anche affrontando incombenze più umili, dando così l’esempio ai propri collaboratori.
Carmelo Urso. Personaggio di grande esperienza nel settore, ammirato da tutti per la propria capacità di ascolto, per la solerzia e attenzione nello svolgimento delle proprie attività, sempre disponibile, una vera garanzia nei confronti dei condomini amministrati dal suo Studio. A lui si deve anche un software contabile che facilita i controlli di cassa.
Carlo Veneroso. Premio alla carriera per oltre 40 anni di attività svolta dal suo Studio, mostrando qualità tecniche e umane di grande rilievo.
Francesco Burrelli. E’ il Presidente Nazionale Anaci, con un passato da Sindaco, che ha saputo trasfondere nella sua professione nel modo più efficace i principi cristiani. Una sua affermazione appare particolarmente significativa: “Il Signore non mi avrebbe affidato questo incarico se sapesse che non potrei affrontarlo”. Ora, a capo dell’Anaci, ribadisce i punti principali sui quali si fonda l’associazione: la forza della squadra, la capacità di mantenersi sempre preparati e aggiornati, la necessità di mettere in rete le aziende in modo che costituiscano un valore aggiunto per l’intera categoria.
L’evento é proseguito con la meditazione suggerita dalle parole di Suor Carla che ha sottolineato come la creazione sia un atto d’amore verso il mondo e per questo Dio non lo condanna né lo giudica. Così dobbiamo fare noi: guardare senza giudicare, perché spesso il giudizio diventa pregiudizio. E chi non giudica ma è disposto a capire diventa al contrario anche un costruttore di pace.
Dopo l’estrazione per sorteggio dei premi costituiti da cinque week end in una beauty farm a 4 stelle per due persone, l’evento si è concluso con il brunch natalizio e il consueto festoso scambio di auguri.