di G.P.
Lo scorso venerdì sono stati resi noti i risultati dei primi sette mesi di “Milano No Slot“, la campagna lanciata a novembre 2015 dal Comune per la prevenzione e il contrasto del gioco d’azzardo patologico e delle attività illegali collegate ad esso.
Grazie ai 5 progetti paralleli ‘Milano No Slot Comunica ed Informa’, ‘Milano No Slot Osserva e Certifica’, ‘Milano No Slot Ascolta’, ‘Milano No Slot Accoglie ed Orienta’ e ‘Milano No Slot Educa e Forma’, finanziati da Comune, Regione Lombardia e ATS per Milano, si conta che siano stati raggiunti circa un milione e ottocentomila contatti su tutta la popolazione. Tra questi oltre 32.000 sono studenti di 7 plessi scolastici differenti, 650 insegnanti e 11.000 anziani dei centri socio-ricreativi.
Grande riscontro ha avuto anche la help line anonima del 335 1251774 per il supporto della ludopatia, che durante questi sette mesi è stata contattata da 856 persone: il 75% di esse ha affermato di essere un giocatore attivo, il 38% dei quali da almeno dieci anni e il 32% da meno di uno. Il 72% del totale delle persone che hanno chiamato sono uomini che soffrono di questa patologia in prima persona, mentre il restante 18% sono familiari di persone affette da ludopatia e l’82% di esse sono donne, per lo più mogli o madri preoccupate per la deleteria ossessione verso il gioco del loro caro.
Nell’ultimo anno grazie al lavoro congiunto di Polizia Locale e Polizia di Stato sono stati emessi oltre 880 verbali che hanno portato a 391 provvedimenti, di cui 319 diffide e 72 sospensioni dell’attività da un minimo di 1 fino a 5 giorni di chiusura per quegli esercizi che non hanno rispettato le ordinanze sugli orari di funzionamento degli apparecchi slot e video lottery (che – ricordiamo – per legge possono funzionare solo dalle 9 alle 12, e dalle 18 alle 23) e per quelle attività commerciali che non hanno rispettato le distanze minime dai luoghi sensibili come scuole, chiese e ospedali.
In realtà “Milano No Slot” è solo uno dei numerosi altri progetti – 68 in tutto – finanziati da Regione Lombardia su tutto il territorio per combattere la sempre più diffusa piaga sociale del gioco d’azzardo patologico.