di Ugo Perugini
Presso la Pinacoteca di Brera dal 17 marzo al 27 giugno saranno esposti, uno accanto all’altro, due opere importanti della storia dell’arte, entrambe realizzate attorno al 1500, che hanno lo stesso soggetto: “Lo sposalizio della Vergine”.
Uno dipinto da Pietro Vannucci, detto il Perugino, l’altro del grande Raffaello, con ogni probabilità suo allievo. A questi lavori si affianca un’opera di Jean-Baptiste Wicar del 1825, sempre del medesimo tema che aveva sostituito il dipinto del Perugino, portato in Francia da Napoleone.
Se le due opere conversano tra loro, i visitatori devono fare un po’ come gli spettatori di un talk show moderno. Dare ora un’occhiata all’uno, ora all’altro, ascoltando (in questo caso osservando con attenzione) quello che hanno da proporre. E, in questo modo, è possibile scoprire molte più cose di quanto si possa immaginare. Insomma, l’idea – che nasce da un’intuizione di Sandrina Bandera – è il tentativo di creare una esposizione intensiva non estensiva, cioè più orientata alla qualità che alla quantità delle opere.
Raffaello elabora il lavoro del Maestro e lo fa con intelligenza, abilità, e una modernità che si coglie soprattutto nei volti e negli atteggiamenti delle persone più reali meno legate a stereotipi. Dal San Giuseppe al vecchio celebrante che ha una postura più naturale e meno ieratica. Lo sfondo, poi, molto importante trova un’ariosità maggiore che dà rilievo alla architettura del battistero che risponde in pieno ai dettami della prospettiva di Piero della Francesca.
Perché Raffaello capovolge la posizione dei nubendi? La Vergine e le donne del suo seguito a sinistra e San Giuseppe a destra mentre il Perugino fa il contrario? I critici ce lo saprebbero spiegare ma noi ci accontentiamo di ammirare i due capolavori e apprezzarne le differenze stilistiche che sono le caratteristiche di due grandi artisti italiani.
Insomma, si cominciano a vedere le novità della nuova gestione Bradburne. Nuove didascalie, più semplici e immediate, poste sotto il quadro, purtroppo ancora non troppo visibili da lontano. Perché non pensare a sottotitoli in grande proiettati a scorrimento continuo sulla parete sopra i quadri, come durante gli spettacoli in certi teatri? Comunque, di questi dialoghi ce ne saranno altri in futuro, tutti da apprezzare.
Una notizia bellissima: martedì 17 all’inaugurazione, ingresso gratuito per tutti! Dalle 8,30 alle 19,15. Da non perdere!