di Carlo Radollovich
Saranno finalmente al via, a fine gennaio, i lavori da anni auspicati per ridare vita al famosissimo velodromo, sul quale avevano colto strepitose vittorie Fausto Coppi e Antonio Masapes.
Circa quattro anni fa, quando si doveva prendere posizione sulle sorti del Vigorelli, sembrava che l’impianto potesse accorpare diverse specialità: spazio dedicato agli amatori della pista, ma anche agli appassionati del tennis, del football americano e del rugby. Si sarebbe dovuto rifare completamente la copertura, creare aree interne destinate a negozi e forse anche a musei. Ma non se ne fece nulla perché si manifestò uno scontro a tutto campo tra la Sovrintendenza e il Comune di Milano, ognuno con la propria, rigida visione sul futuro del Vigorelli.
La Sovrintendenza, in armonia con le richieste del ciclismo amatoriale, intendeva conservare tout court il simbolo delle due ruote su pista, il Comune desiderava per contro abbattere la vecchia struttura per fare posto ad una di dimensioni più contenute, conservando solo pochi metri della prestigiosa pista d’un tempo.
Si giunse nel 2015 ad un compromesso, varando ciò che potremmo definire una seconda piattaforma realizzativa.
Ora si dà per certo che l’anello in legno di abete rosso della Val di Fiemme sarà opportunamente restaurato, il campo sintetico verrà rifatto, la copertura riverniciata e le tribune riqualificate secondo le tecniche più moderne.
Il velodromo (8mila posti) si presenterà anche come arena civica, utilizzata per concerti e intrattenimenti di diversa natura.
Se non si manifesteranno altri intralci (ci auguriamo sinceramente di no), entro il prossimo mese di giugno il “nostro” Vigorelli apparirà di nuovo in perfetta forma, desideroso di offrire ai milanesi tutte le sue più interessanti attrattive, non solo tradizionali, ma anche assai moderne,per la piena soddisfazione dei nostri giovani.