di U. Perugini
Si è conclusa con grande successo la manifestazione di Verona “Vinitaly”. Il Padiglione della Lombardia ha raccolto risultati eccellenti: 89.000 visitatori e oltre 27.000 bottiglie stappate.
Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia ha confermato che “La nostra regione è ormai riuscita a consolidare l’immagine di un territorio legato anche alla produzione del vino, peraltro di qualità”.
L’assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia, Gianni Fava ha sottolineato il fatto che “tra le presenze, sono risultate in aumento quelle di visitatori stranieri, a conferma di come il nostro vino sia sempre più protagonista sui mercati esteri, sui quali l’obiettivo è quello di guadagnare ulteriore spazio anche grazie all’occasione irripetibile che si presenterà tra poche settimane con l’Expo”.
Ora, veniamo all’originale indagine condotta tra i visitatori da parte dell’Osservatorio sui Consumi delle Famiglie del Dipartimento TeSis dell’università di Verona. Cosa preferite per la cena, il vino bianco o il rosso? E perché?
Ebbene, i risultati sono, forse discutibili, ma interessanti. Il vino rosso coinvolge la sfera emozionale, si beve nei momenti più intimi ed è più legato alla seduzione; il bianco è invece più legato all’aspetto sociale e conviviale e si lega all’allegria, alla spensieratezza, alla semplicità e alla leggerezza di spirito. Il rosso, inoltre, racconta sempre di qualcosa di più su chi lo propone, perché per la sua complessità è scelto in maniera più ragionata.
Ebbene, io avrei dato una risposta diversa. Però mi devo arrendere alla spiegazione fornita da Debora Viviani, ricercatrice dell’Osservatorio, la quale sostiene che “il vino rosso è più frequentemente associato al racconto del territorio e attraverso i suoi sapori e i suoi profumi rimanda alla cultura materiale del luogo che lo esprime. Il bianco è tendenzialmente associato a momenti ludici più semplici e con minore coinvolgimento da parte di chi lo propone”.
Questioni di punti di vista! Un altro aspetto importante emerso dalla ricerca è che “la crisi ha modificato le abitudini di consumo: la prima cosa che si ricerca è la qualità e si è disposti a bere meno ma meglio. Si cerca quindi una qualità più elevata, in linea con una tendenza più generale che caratterizza tutto il mondo del food”.
E i giovani, che vediamo più attratti da bevande come la Coca Cola, cosa ne pensano del vino?
Il vino comincia ad attecchire anche nei gusti dei ragazzi. Debora Viviani sostiene che “i giovani sono più orientati al consumo di vino bianco, mentre con l’aumento dell’età cresce anche la propensione al vino rosso”. È interessante notare, poi, come pur essendo ancora una prerogativa maschile, la scelta del vino rappresenti un passaggio al quale anche le donne attribuiscono gli stessi significati simbolici, dimostrando attenzione e consapevolezza nei riguardi delle scelte fatte dagli uomini.