Carlo Radollovich
Specialmente dopo gli avvenimenti di Parigi, a seguito dell’attentato alla rivista Charlie Hebdo, la nostra città, come del resto le altre del Vecchio Continente, si sente alquanto insicura per quanto riguarda soprattutto la periferia.
Si avverte però, secondo un recente sondaggio, la sensazione di timore e di paura particolarmente per quanto riguarda la microcriminalità. Tale timore è sensibilmente peggiorato rispetto al 2014. Pensionati e casalinghe sono le categorie che più avvertono il pericolo e desiderano riattivare, qualora fosse possibile, quell’iniziativa che era stata promossa nel 2007 dal sindaco di allora, Letizia Moratti, per attirare l’attenzione del governo sul delicato problema. Si vorrebbe in sostanza manifestare apertamente per un intero giorno, caldeggiando l’attuazione di specifiche misure da parte di Roma per assicurare a Milano maggiore serenità e soprattutto tranquillità.
Siamo tutti consapevoli che i rischi provenienti dal terrorismo coinvolgono non soltanto la nostra città, ma qui esiste un diffuso timore per altri tipi di reato, ossia per quei furti compiuti in strada e negli appartamenti, gli scippi, le truffe ai più deboli da parte di imbroglioni e di disonesti, le risse che spesso degenerano e a volte finiscono per invischiare cittadini completamente estranei.
Come reagire a tutto ciò ? Forse con il potenziamento della Polizia municipale anche se i fondi disponibili presso il Comune stanno ormai raschiando il fondo del barile ? Si auspica in ogni caso il varo di atti concreti, dopo aver eventualmente inserito Enti deputati sul territorio, magari la stessa Asl o qualche istituzione di Stato. E’ pure importante che vengano adottate specifiche strategie per contrastare questi deprecabili fenomeni.
Taluni consigliano, per alleviare le ansie di coloro che si trovano al centro di penosi episodi (vedi le mascalzonate di certi farabutti che propongono “affari” agli anziani), di istituire un numero verde telefonico, attivo ventiquattro ore su ventiquattro, per poter chiedere immediati pareri o consigli che sarebbero in grado di smascherare subito diversi tipi di truffa.
Esistono poi sistemi di dissuasione come la videosorveglianza, che alcuni ritengono “distruttrice della privacy”, ma che in realtà individua spesso e contribuisce a punire i malfattori.
E’ infine noto come la microcriminalità aumenti in relazione al disagio sociale. Se riuscissimo finalmente a far ripartire l’economia nella nostra città, ridando linfa alle attività commerciali e creando nuove opportunità di sviluppo, ecco che molti misfatti diminuirebbero. Creando i presupposti per la necessaria occupazione, certi reati connessi con imbrogli e malaffare non potrebbero che arretrare.