di Carlo Radollovich
Il plantigrado, battezzato M25 per essere stato il 25° maschio riconosciuto attraverso il dna e che aveva fatto molto parlare di sé la scorsa estate per aver ucciso un asino nel Comune di Dervio, si è svegliato in anticipo dal suo letargo invernale.
Merito della stagione che qui al nord è stata abbastanza clemente oppure sono stati i morsi della fame ad interrompere il suo lungo sonno ? E’ più probabile che il formidabile appetito abbia avuto il sopravvento sui primi aliti caldi di marzo, tanto che, girovagando tra Sondalo e Trivigno, ha sorpreso un asino fuori da una stalla e lo ha sbranato. Dopo averlo ucciso, lo ha trascinato nel bosco e lì ha cominciato a divorarlo con voracità. Ovviamente, verranno avviate le necessarie pratiche, come sempre in questi casi, per il dovuto risarcimento da parte dello Stato.
L’assessorato all’Ambiente della Lombardia tiene a precisare nella circostanza che non sussiste alcun pericolo per l’uomo. Se ne sta accuratamente alla larga. Forse alcuni lettori ricorderanno quel plantigrado che, un paio d’anni fa, si era spinto sino alla periferia di Castione della Presolana in Valle Seriana: paure sorte tra contadini e villeggianti, bambini che per alcuni giorni non potevano uscire di casa se non accompagnati, decine di sciocche leggende sull’orso e chi ne ha più ne metta. Non successe assolutamente nulla e quando le tracce dell’orso si persero sulle montagne dei dintorni, la serenità più completa ritornò tra gli abitanti.
Ora, per l’M25, lombardo d’adozione, che sta per compiere i quattro anni di vita e che pesa più di centotrenta chili, si pone il problema del radiocollare che potrebbe stringersi al suo collo oltre misura. L’orso, infatti, si sta irrobustendo, e si teme per la sua incolumità, così come avvenne per l’orso M5, abbattuto in Slovenia perché, a torto, creduto affetto da rabbia. Sbatteva invece il capo a destra e a manca per problemi di respirazione.
La Forestale, nel caso dell’M25, adotterà prossimamente uno speciale sistema: verrà attivato un congegno del tutto particolare che, attraverso un impulso radio, farà scoppiare letteralmente il collare, liberando l’animale senza creare allo stesso il minimo disturbo. Più avanti si tenterà si impiantarne uno nuovo, più adatto.