venerdì, Ottobre 3, 2025

Cardioproteggere i condomini: una scelta che può salvare la vita

di Alessia Mariosa, Psicologa e Istruttrice BLSD

Ogni anno, in Lombardia, circa 10.000 persone vengono colpite da arresto cardiaco improvviso. In oltre l’80% dei casi, questo accade all’interno delle abitazioni. Eppure, il dato più allarmante è che solo il 5% di queste persone riesce a sopravvivere.

La ragione è semplice e drammatica: la vera sfida è il tempo. In caso di arresto cardio-circolatorio, ogni minuto che passa senza intervento riduce del 10% le probabilità di sopravvivenza. Dopo appena cinque minuti, le conseguenze dell’ipossia cerebrale diventano gravi e potenzialmente irreversibili. È entro questo tempo critico che dobbiamo agire. E per farlo, serve un defibrillatore (DAE) a portata di mano.

Secondo il Ministero della Salute, in Italia ogni anno circa 1 persona su 1.000 è vittima di un arresto cardiaco. La sopravvivenza è ancora drammaticamente bassa: solo il 2%. L’aritmia più frequente nei primi minuti dell’arresto è la fibrillazione ventricolare, presente nell’85% dei casi: l’unico trattamento efficace in questi casi è la defibrillazione precoce.

Ecco perché la diffusione capillare dei defibrillatori automatici esterni non è un optional, ma una vera e propria emergenza sociale. Soprattutto nei condomini, dove avviene la maggior parte degli arresti e dove è raro che siano presenti dispositivi salvavita.

Io mi occupo da anni di Rianimazione Cardio-Polmonare e sono Istruttrice BLSD (Basic Life Support and Defibrillation). Ho fortemente voluto affrontare questo tema nel condominio di Milano, zona 8, dove vivo e, dopo un’attenta discussione in assemblea, l’installazione di un DAE è stata approvata. A breve verranno organizzati corsi di formazione per i residenti, per imparare ad usare il defibrillatore e riconoscere tempestivamente un arresto cardiaco.

Questa esperienza mi ha confermato una convinzione: è indispensabile promuovere la presenza di defibrillatori in ogni luogo frequentato dalla collettività – condomini, scuole, negozi, palestre, uffici.

La cardioprotezione deve diventare un diritto di tutti.

Una maggiore informazione e consapevolezza permetterebbe alla popolazione di comprendere quanto sia importante vivere in un ambiente cardio-protetto. Avere un defibrillatore a pochi minuti di distanza può davvero fare la differenza tra la vita e la morte.

Il cuore non aspetta.

Noi sì, possiamo prepararci.

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