Secondo un recente studio climatologico, effettuato su 108 capoluoghi di provincia italiani, si rileva che le “punte rosse” relative alle giornate più calde, sono state nella nostra città complessivamente nove nel 2023, un indice che può considerarsi tutto sommato nella media.
Ma se vogliamo considerare l’indice di calore a Milano, osserviamo che si sono registrati 40 giorni con condizioni meteorologiche molto vicine alla pericolosità. A ciò si deve aggiungere non soltanto la visione della colonnina di mercurio che scatta verso l’alto, ma anche l’umidità dell’aria nonché le radiazioni solari.
Tutti questi elementi, purtroppo negativi per la nostra salute, fanno scendere Milano al 75esimo posto di questa speciale classifica. Peggio ancora risultava la quota raggiunta nel 2001, ove venivamo classificati al 99esimo posto.
Dopo un deciso miglioramento (si fa per dire) conseguito nel 2012 con il 50esimo posto, ecco purtroppo il peggioramento sopra riportato. Segnaliamo tuttavia che fanno parte dello studio climatologico anche i giorni di freddo che si sono verificati nel 2023. Qui si sono registrati 14 giorni di gelo contro i 100 del 2005.
Altro punto, che è stato preso in considerazione, si basa sulle giornate di nebbia. Non si notano particolari oscillazioni, tanto che conserviamo stabilmente la 25esima posizione.
Per quanto riguarda la siccità riscontrata, sempre nel 2023, siamo stati collocati al 25esimo posto, mentre per eventi atmosfericamente straordinari, Milano si colloca 15esima, complice il disastroso nubifragio del 25 luglio.
In conclusione citiamo che, in questa particolare classifica, la città di Imperia ne esce decisamente al primo posto, mentre Terni si classifica ultima. E i tecnici più in vista sostengono che le pianure risultano sempre meno vivibili, suggerendo di trasferirci (per chi ne ha la possibilità) sulle vicine colline, nel tentativo di migliorare il nostro benessere fisico.