Ecco finalmente avviato il vertice tanto atteso tra il presidente del Milan Paolo Scaroni, l’amministratore delegato dell’Inter Alessandro Antonello e il sindaco Giuseppe Sala, nel tentativo di far luce su questa intricata vicenda.
Premesso che è stata confermata la disponibilità da parte dell’azienda WeBuild, colosso nell’ambito delle costruzioni, in merito alla ristrutturazione dello stadio Meazza, le squadre si sono dimostrate possibiliste, tutto sommato, nell’adottare eventualmente questa soluzione.
In cuor loro, tuttavia, esiste sempre il sogno non più segreto di allontanare da Milano qualsiasi tipo di costruzione, per poter erigere una propria struttura a San Donato Milanese (Milan) e in quel di Rozzano (Inter).
I colloqui partivano con una certa freddezza, ma in seguito l’atmosfera si rasserenava (tanto che alla fine della riunione i dirigenti lasciavano la sala per sistemarsi su un’unica auto, quella del presidente Scaroni) e si affrontavano con calma le varie ipotesi.
Una domanda sorge comunque spontanea. Non si desiderava originariamente, considerati i costi proibitivi per la costruzione di due stadi, di far confluire le risorse finanziarie delle due squadre in un unico fondo, in nome di uno stadio comune opportunamente rinnovato ?
Sottile l’entrata in gioco del sindaco Sala, il quale, evidentemente suggeritore di una nota emessa da Palazzo Marino, sottolinea non soltanto la disponibilità di WeBuild, ma anche lo studio di una sua precisa progettazione da sottoporre alle parti entro un periodo massimo di tre mesi.
Ovviamente, in caso d’adesione eventuale al progetto, non si dovranno dimenticare le richieste avanzate da Milan e Inter, ossia la possibilità di poter usufruire del campo di gioco anche durante l’esecuzione dei lavori. Si dovranno pure tenere presenti le esigenze urbanistiche nell’area circostante San Siro, qualora si ravvisasse la necessità di installare qui possibili allestimenti di varia natura.
Insomma, l’arco di tempo entro cui decidere non è molto ampio, ma forse sufficiente per giungere, si spera, a conclusioni definitive.