La città degli Studi viene promossa e successivamente organizzata nel modo più moderno dal sindaco di Milano Luigi Mangiagalli (1850 – 1928). Si lavora con molto impegno sino al 1927, data in cui viene inaugurata, e le autorità cittadine si scusano per questo ritardo, tenendo presente che la prima pietra era stata posta nel 1915. Milano mancava di una università di Stato e finalmente non si sente più subordinata a Pavia.
L’ Accademia di Brera, già in vita dai tempi dell’imperatrice Maria Teresa, vede qui la nascita del liceo artistico nel 1923 grazie alla riforma Gentile, mentre progredisce la scuola di scultura sotto Wildt, Messina e Marino Marini. Va ricordato che nel suo patrimonio immobiliare figura anche l’isola Comacina, donata nel 1912 dal re del Belgio Alberto I.
Si sviluppa assai bene il nostro Politecnico che rilascia diplomi (successivamente riconosciuti come lauree a tutti gli effetti) in ingegneria e architettura, e sussiste un valido apprezzamento anche all’estero. Da tener presente che, già nel 1906, sono più di seicento gli studenti che frequentano con regolarità il Politecnico.
L’ Università Commerciale Bocconi viene fondata nel 1902 dai fratelli Luigi e Ferdinando Bocconi, pure fondatori di quei grandi magazzini che, venduti al senatore Borletti, assumeranno il nome di Rinascente, ditta ufficialmente registrata nel settembre 1917.
L’ Università Cattolica del Sacro Cuore, creata da Padre Agostino Gemelli nel 1921, è dapprima collocata in via Sant’Agnese, tra corso Magenta e piazza Sant’Ambrogio. Poi, nel 1924, viene equiparata alle università di Stato, e in seguito prende possesso della nuova sede nello storico monastero cistercense di Sant’ Ambrogio progettato dal Bramante. I lavori sono qui guidati da un grande architetto milanese: Giovanni Muzio.
Ma diamo un’occhiata anche ai licei milanesi. Nel 1906 sono attivi tre licei: il Parini, il Beccaria e il Manzoni. Il primo è erede del Collegio dei Nobili poi diventato Collegio Longone. Il Beccaria è una derivazione delle antiche Scuole Arcimbolde. Il Manzoni aggiunge una sezione di liceo moderno tra il 1913 e il 1914 per lo studio prevalente di lingue moderne. Poi la riforma Gentile sopprime il liceo moderno e interviene per inserire il solo liceo classico.