di Antonio Barbalinardo
Sabato 25 ottobre scorso nel Duomo di Milano, è stata celebrata la Santa Messa per la ricorrenza del 5° anniversario della Beatificazione di Don Carlo Gnocchi.
La celebrazione della Beatificazione si era svolta davanti al Sagrato del Duomo, il 25 ottobre 2009, celebrata dall’allora Arcivescovo di Milano Cardinale Dionigi Tettamanzi, concelebrata da Monsignor Angelo Amato Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, dal Cardinale Giovanni Battista Re e da 17 Vescovi della diocesi ambrosiana e delle diocesi dove la Fondazione era ed è tuttora presente con la sua opera.
Alla Beatificazione parteciparono 50 mila fedeli, erano presenti il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Gianni Letta, le autorità Istituzionale e Militare e le rappresentanze dell’associazionismo religioso e socio-assistenziale.
La celebrazione Eucaristica fu trasmessa nella diretta televisiva su Rai 1, ci fu anche il collegamento televisivo con piazza San Pietro per l’Angelus del Santo Padre Benedetto XVI, e nel Suo messaggio disse: “Nella Milano in ricostruzione don Gnocchi lavorò per restaurare la persona umana raccogliendo i ragazzi orfani e mutilati e offrendo loro assistenza e formazione…”.
Sabato scorso nel Duomo di Milano, la celebrazione Eucaristica è stata presieduta dall’Arcivescovo di Milano Cardinale Angelo Scola, concelebrata da Monsignor Angelo Bazzari Presidente della Fondazione Don Gnocchi e da trenta sacerdoti.
Alla Santa Messa hanno partecipato le autorità delle Istituzioni Civile e Militare, da moltissimi fedeli arrivati dalle località dove opera la Fondazione e da San Colombano al Lambro paese natio di don Carlo. Erano presenti i direttori delle sedi della Fondazione con i responsabili sanitari, gli amministrativi, gli operatori, i volontari e moltissimi ospiti delle diverse strutture, così com’erano presenti molti ospiti accompagnati dagli operatori e volontari dell’Istituto Palazzolo di Milano, dove la Fondazione don Carlo Gnocchi dirige e gestisce la struttura dal 1998.
Prima della Santa Messa c’è stato un breve saluto da parte del Presidente Monsignor Bazzari rivolto a Sua Eminenza Cardinale Angelo Scola nel ricordo del Beato don Carlo, che fu figlio di questa comunità lombarda, quale maestro e testimone della carità e proprio in questo luogo dove qui si ricorda anche il Beato Cardinale Andrea Ferrari, il Beato Cardinale Ildefonso Schuster e il nuovo Beato Papa Paolo VI.
Il Cardinale Angelo Scola nella Sua omelia ha tracciato la figura del Beato don Carlo, ha fatto riferimento ai brani dell’Epistola e del Vangelo e ha evidenziato tre elementi che ci richiamano all’attenzione, quale la speranza di cui don Carlo fu un’infaticabile seminatore, l’amore per tutti che viene da Dio e della santità della carità di cui don Carlo è stato artefice.
La storia di Carlo Gnocchi è conosciuta, è comunque opportuno ricordare qualche data essenziale della Sua vita. Carlo Gnocchi è nato il 25 ottobre 1902, fu ordinato sacerdote nel 1925 e fu subito nominato assistente d’oratorio, nel 1936 fu nominato direttore spirituale all’Istituto Gonzaga di Milano. Nel periodo bellico, nel 1940 si arruolò come cappellano volontario, fu prima al fronte greco-albanese e dopo con gli alpini della brigata Tridentina nella campagna di Russia, dove maturò l’idea di realizzare dopo la guerra quell’opera di carità che fu la Fondazione Pro Juventute.
Don Carlo Gnocchi morì a Milano il 28 febbraio 1956, la sua storia s’identificò come “il padre dei mutilatini” anche se don Carlo non si era limitato solo all’opera caritativa, filantropica e sanitaria, ma fu educatore e cappellano militare in particolare con gli Alpini, che da allora in segno di riconoscenza non mancano mai a una ricorrenza a Lui dedicata.
Casualità ha voluto che nel banco cui ero seduto in Duomo, al mio fianco, c’erano due suore della Congregazione delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, una di queste, la più anziana suor Amelia mi ha riferito che aveva conosciuto don Carlo quando Lei era una giovane suora nella casa di Inverigo e l’ultima volta che l’aveva visto fu nel mese di settembre 1955 quando andò a Inverigo, don Carlo allora era già sofferente. Mi è venuto spontaneo chiedere a suor Amelia un suo pensiero su don Carlo. Suor Amelia, mi ha riferito che già allora Lei vedeva nella figura di don Carlo un santo, per la Sua bontà, la Sua carità e la disponibilità che aveva per tutti e in particolare verso i più deboli. Suor Amelia, ha inoltre riferito che aveva partecipato ai funerali di don Carlo a Milano in Duomo con le sue consorelle e tutti i bambini ospiti nella casa di Inverigo. Lei era contenta di essere presente in Duomo e partecipare alla ricorrenza del quinto anniversario della Beatificazione di don Carlo quel Santo sacerdote che aveva conosciuto allora giovane suora.
Nel breve colloquio che ho avuto con suor Amelia, mentre Lei parlava vedevo brillare i suoi occhi ed era commossa, anch’io mi sono commosso nel sentirla parlare con semplicità di don Carlo, alla fine ci siamo salutati con un abbraccio fraterno e l’ho ringraziata per quanto mi ha riferito in un casuale incontro che mi ha riempito di grande gioia.
Le diverse cerimonie della ricorrenza del 5° anniversario della Beatificazione di don Carlo, sono proseguite anche domenica 26 ottobre in via Capecelatro, Zona San Siro, dove c’è l’urna del Beato don Carlo Gnocchi e il Santuario a Lui dedicato, lì è stata celebrata la Santa Messa presieduta da Monsignor Angelo Bazzari, concelebrata dal Rettore del Santuario don Maurizio Rivolta e dal cappellano don Mauro Santoro, la Santa Messa è stata trasmessa in diretta su Rete 4.