Nasce a Roma nel 1888 e, sin da ragazza, mette in mostra qualità intellettive di spicco. Frequenta il liceo, ottenendo all’esame finale la meritata lode. Decide poi di iscriversi alla facoltà di giurisprudenza e si laurea con il massimo dei voti nel 1913.
Nel 1921 sposerà un militare con il grado di capitano, Remo Pontecorvo, al quale resterà legata per tutta la vita. Due anni prima, forte di una legge relativa a precise disposizioni sulla capacità giuridica della donna, si iscrive a tutti i concorsi pubblici per i quali è prevista la laurea in giurisprudenza. Superati gli esami, chiede l’iscrizione all’albo dei notai.
Tale iscrizione viene accolta favorevolmente da parte dell’Ordine, ma il procuratore del Re la contesta. Dopo numerose vicissitudini burocratiche, Adelina riesce alla fine a spuntarla, divenendo in tal modo la prima donna notaio in Italia.
Ma non è tutto. Si iscrive ad un concorso presso il ministero dell’Agricoltura. Lo supera alla grande ottenendo il grado di “Segretario nella categoria direttiva”. Anche in questo caso diventa la prima donna in Italia ad assumere tale incarico. E il marito le dona un gioiello prezioso.
Ricopre anche il grado di Primo Segretario nel ministero delle Corporazioni poiché Adelina Pertici ha accumulato, nel frattempo, valide esperienze per quanto riguarda il mondo del lavoro delle donne e quello dei fanciulli.
Prima di concludere vorremmo ricordare che Adelina, nel corso della sua vita, ha sempre studiato musica con impegno e ha pure composto uno scritto di “genere” dal titolo “La donna nella musica di Puccini”. Un’ultima annotazione: durante l’ultimo conflitto mondiale si è occupata moltissimo di profughi mettendo in luce una grande operosità.
Sempre attiva anche sul Giornale della Donna, lascia diversi articoli sulla fatica professionale del gentil sesso, occupandosi anche di lavoro a domicilio. Si spegne di vecchiaia a novantatré anni, nella sua adorata Roma, nel maggio del 1981.