giovedì, Dicembre 19, 2024
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Franca Viola contesta e rifiuta il matrimonio riparatore

Quando una donna, prima del 1981, veniva sequestrata e poi molto spesso stuprata, aveva ben poche frecce al suo arco. Rifiutare il matrimonio riparatore e rimanere zitella poiché incredibilmente additata, in Sicilia, come ”femmina di facili costumi”, oppure sposare quell’uomo ignobile che le aveva imposto una sessualità molto traumatica.

Il matrimonio riparatore avrebbe salvato la vittima dall’odioso chiacchiericcio su di lei e reso addirittura incolpevole il violentatore e i suoi eventuali complici. Infatti, l’autore del reato non sarebbe incorso in nessuna conseguenza penale.

Possiamo in ogni caso immaginare la grande amarezza e tristezza di una ragazza che, trovatasi al bivio di un’importante decisione, vede il prosieguo della sua vita assai compromesso, quasi sempre andando incontro ad una infelicità totale.

Ben diverso è il caso di Franca Viola, classe 1948, che si vede al centro di uno sgradito e insopportabile corteggiamento da parte di un uomo. Gli fa capire più volte il proprio rifiuto, ma lui non demorde e nel maggio del 1965 la trascina all’interno di un’auto guidata da uno dei suoi complici per poi essere condotta in una casa fuori Alcamo, in provincia di Trapani.

Franca reagisce con tutte le sue forze, ma lo stupro non può essere evitato. Tuttavia, dice subito no al matrimonio, tanto che l’autore del misfatto e i suoi complici vengono condannati a pene pesanti. E se Franca Viola avesse accettato il detestabile sposalizio, il rapitore e i suoi loschi compari non avrebbero scontato un solo giorno di prigione.

La poveretta sconta al momento il disprezzo di alcuni, ma con la sua ribellione e decisa presa di posizione riesce a condurre il legislatore sulla strada dell’abrogazione dell’articolo 544 del codice penale che prevedeva, per i delitti di violenza carnale, l’estinzione del reato se fosse stato contratto il matrimonio.

Franca Viola, nel 1968, si legò felicemente con un paesano, ma non volle inizialmente sposarlo temendo vendette dal mondo mafioso contro di lui. La stampa di allora riportò una coraggiosa frase del futuro marito: ”Meglio vivere anni d’amore con te”. Si coccolano ancora oggi tre figli, alla faccia di quei pochi che mostrarono diffidenza nei loro confronti.

Nel marzo del 2014, Franca riceve dal presidente della Repubblica l’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana con la seguente motivazione: ”Per il coraggioso gesto di rifiuto del matrimonio riparatore (…)”.

Infatti, lei è stata la prima ragazza in Italia a dire un chiaro no al matrimonio riparatore. E’ diventata un’autentica e significativa bandiera nel nostro Paese per aver contribuito con convinzione all’emancipazione della donna.

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