di U.Perugini
La pellicola protettiva applicata sulle mura della Palazzina Liberty funziona. Sono serviti quindici giorni di posa ma adesso l’edificio è completamente protetto dalla luce dei raggi ultravioletti e impermeabilizzato per resistere agli agenti atmosferici e, quel che più conta, anche agli attacchi degli irriducibili maniaci delle scritte e dei disegni sui muri.
I cosiddetti “tag”, infatti, potranno essere eliminati in poco tempo con un po’ di acqua calda, una spugna e un liquido speciale. Questo sistema innovativo, a base di nano particelle di silicio, unico al mondo, è stato messo a punto da un’azienda spagnola, la JPS, che gratuitamente ha fornito il materiale. Per ora è stato sperimentato con successo solo su alcuni edifici di Barcellona e Madrid.
La soprintendenza ha dato il suo ok a questa operazione, visto che questa pellicola,che ha una durata di cinque anni, salvaguarda il rivestimento di pietra e non è assolutamente invasiva.
L’assessore ai Lavori pubblici e Arredo urbano Carmela Rozza è soddisfatta di aver trovato la soluzione a un problema che da tanti anni a Milano, come in tutte le città del mondo, provoca degrado e suscita malcontento e polemiche. Il fatto è che ora la “palla” passa i cittadini che dovranno farsi carico degli interventi di pulizia.
Anche su questo fronte, buone notizie. Il signor Sebastiano Gravina, presidente del Comitato XXII Marzo, è stato nominato “tutor” di questo edificio storico e il suo compito sarà quello di curare questo bene, insieme agli altri cittadini che fanno parte del Comitato.
La partecipazione di tutta la cittadinanza alla cura dei monumenti più importanti di Milano è l’ulteriore conferma della crescente maturità e responsabilità di fronte alla tutela dei beni comuni. Speriamo che i “writers”, da parte loro, dimostrino altrettanta sensibilità.