di Antonio Barbalinardo
Circa un mese fa è stato avviato il cantiere di lavoro per il completamento dell’area verde del “Parco Industria Alfa Romeo – Portello”.
All’area verde, del già esistente parco, si aggiungeranno altri 10.000 mq di verde urbano riqualificato e attrezzato per un totale di 73.000 mq di estensione.
Una bellissima notizia per i cittadini che frequentano il parco anche perché, finalmente, vedranno risistemata l’area tra via Renato Serra e viale Alcide de Gasperi, da tempo incolta e abbandonata ed utilizzata solo come deposito.
Questi lavori, senz’altro interessanti e positivi, non solo aggiungono un altro pezzo di polmone verde alla città, ma continuano il processo di riqualificazione dell’area dell’ex storica fabbrica automobilistica Alfa Romeo.
La fabbrica, infatti, rimase attiva fino alla metà degli anni ’70 e dopo la sua dismissione venne abbandonata per molti anni fino all’inizio della riqualificazione, a metà degli anni ’80. I lavori di riqualificazione hanno interessato le due ex aree industriali – Portello Nord e Portello Sud, separate dalla strada sopraelevata di via Renato Serra – per un totale di circa 220.000 mq. Sul Portello Nord sono sorti il centro residenziale, il centro commerciale “IPER” e il “Parco Industria Alfa Romeo – Portello” mentre, sul Portello Sud, sono sorti gli edifici di LG Elettronics, Vittoria Assicurazione, Casa Milan e un complesso residenziale abitativo.
Ma facciamo un ulteriore passo indietro per raccontare tutta la storia di quest’area periferica della città.
Nel 1906 il francese Alexandre Darracq, con la costituzione della SAID – acronino per Società Anonima Italiana Darracq – avviò la costruzione di una fabbrica di automobili su un’area di circa 18.000 mq. A causa di alcune vicissitudini e di un basso mercato di vendita, Darracq cedette l’attività a un gruppo di finanzieri che la liquidarono e il 10 giugno 1910 crearono una nuova società con il nome di ALFA – Anonima Lombarda Fabbrica Automobili.
Nel dicembre del 1915, l’ingegner Nicola Romeo – che nella vicina via Ruggero di Lauria aveva la sua società “Accomandita Ingegner Nicola Romeo” – rilevò lo stabilimento ALFA. Nel 1918 cambiò il nome societario in “Società Anonima Italiana Ing. Nicola Romeo & Co” per poi diventare successivamente nota per le sue prestigiose e potenti auto con il nome di Alfa Romeo.
Nonostante la memoria storica racchiusa in quest’area, durante i diversi lavori di riqualificazione è ben poco ciò che è stato preservato: per ora, infatti, si è salvata solo la facciata muraria dell’ingresso all’ex mensa aziendale, riadattata ed armonizzata ai nuovi uffici sorti in via Marco Ulpio Traiano 57.
Dove verranno svolti questi nuovi lavori, vi sono due elementi che potrebbero essere “salvati”.
L’area, infatti, era delimitata da un muro perimetrale in mattoni rosso, ormai distrutto, ma è ancora presente il cancello metallico che delimitava il passo carraio da cui entravano e uscivano le merci dello stabilimento che potrebbe essere conservato.
L’altro elemento, invece, è l’insieme dei binari ferroviari che partivano dall’interno dello stabilimento e raggiungevano la stazione Certosa.
I binari, dall’interno dello stabilimento posto sul versante dell’area Portello Sud, attraversavano il retro dell’Istituto Palazzolo, proseguivano nell’area esterna adiacente il muro perimetrale dell’ex Tiro a Segno Nazionale, continuavano su via Francesco de Lemene e arrivavano fino in via Gallarate per poi concludersi allo scalo ferroviario di Certosa.
Questo tracciato serviva non solo per portare le auto fuori dalla fabbrica – e da lì in tutta l’Italia – ma anche per l’approvvigionamento della stessa, permettendo di portare all’interno ogni materiale necessario per la lavorazione. E proprio tra via Francesco de Lemene e via Gallarate, in un tratto verde tra i condomini, c’è ancora un’ultima traccia di quei binari che sarebbe opportuno salvaguardare.
Con questo articolo spero di portare all’attenzione dell’amministrazione del Municipio 8, del Comune di Milano e dei cittadini quanto sia importante conciliare il rinnovo urbano con la memoria storica: apporre in questi luoghi delle targhe o dei totem che riportino un breve riferimento storico, manterrebbe viva la memoria dell’ex stabilimento dell’Alfa Romeo di Milano.
Perché senza il ricordo e la memoria del passato non c’è identità culturale del territorio presente.